Europee: Grillo regge tra gli under 30. Ecco tutti i flussi elettorali
29/05/2014 di Donato De Sena
Ipsos. Ipr Marketing. Swg. Tecnè. Istituto Cattaneo. Sono alcuni delle più autorevoli società o centri di ricerca che a conclusione dello spoglio delle Elezioni Europee (in qualche caso anche prima) hanno fornito informazioni sul flusso di voti da un partito all’altro e hanno provato ad individuare le quote di consenso delle forze politiche per ogni fascia d’età della popolazione.
(Credit: Andrea Negro / LaPresse)
PD MANGIA SCELTA CIVICA – Come abbiamo già parzialmente spiegato due giorni fa, il dato maggiormente rilevante di questa tornata elettorale, al di là del boom del Partito Democratico, risulta essere la cattura da parte del partito di Matteo Renzi di ampia parte delle preferenze che, solo 15 mesi, alle Elezioni Politiche, erano state conquistate dalla coalizione di centro che proponeva Mario Monti come candidato premier. In particolare, stando ai numeri pubblicati sul Corriere della Sera ed elaborati dalla società Ipsos, i cui sondaggi sulle intenzioni di voto vengono regolarmente resi noti nel corso della trasmissione di Raitre Ballarò, indicano oggi che il Pd è riuscito a convincere il 79% degli elettori che lo avevano già scelto nel 2013 ed il 13% di coloro che avevano votato i rivali del Movimento 5 Stelle. Oltretutto si spiega che solo il 3% dell’elettorato Democratico delle Politiche avrebbe deciso di votare stavolta per il partito di Beppe Grillo. Ma non solo. Quello straordinario 40,8% di consensi ottenuto alle Europee sarebbe composto per il 12% da ex votanti delle liste che quest’anno si erano unite nella nuova formazione Scelta Europea, ovvero da ex elettori di Scelta Civica, Centro Democratico e Fare per Fermare il declino. Al contrario il Movimento 5 Stelle, secondo i dati Ipsos, sarebbe riuscito a mantenere solo il 55% dell’elettorato di 15 mesi fa.
Insomma: il Pd avrebbe mangiato il centro più che i grillini. Si tratta di un’analisi che in linea di massima coincide con quella di Ipr Marketing, diffusa lunedì sera nel corso del programma di Raiuno Porta a Porta. Secondo l’istituto di Antonio Noto, in particolare, il Partito Democratico avrebbe convinto l’82,4% dell’elettorato che aveva già scelto il partito di Renzi alle Politiche 2013 e il 25% di ex votanti del Movimento 5 Stelle, ma, soprattutto, avrebbe convinto il 68,4% dei vecchi sostenitori di Scelta Civica, formazione che 15 mesi fa in occasione delle Politiche alla Camera ottenne l’8,3% dei voti. Il partito di Grillo, invece, stando ancora alla stima di Ipr Marketing realizzata il 26 marzo, avrebbe convinto domenica scorsa solo il 7% dei vecchi elettori del Pd e solo il 68,8% dei propri votanti del 2013.
Il forte flusso di voti da Scelta Civica al Pd è confermato anche dall’istituto Swg che ha elaborato dati ufficiali del Ministero dell’Interno su una rilevazione risalente ai giorni 19-22 maggio. Ebbene, la ricerca di Swg effettuata osservando il numero di voti assoluti stima per il Partito Democratico in un milione e 270mila le preferenze in entrata da Scelta Civica, in un milione e 90mila i voti in entrata dal Movimento 5 Stelle e in soli 350mila quelli in uscita verso i pentastellati. Nel confronto con le Politiche 2013, infine, molti consensi del partito di Grillo al Nord sarebbero fuggiti verso la Lega.
Non sono molto diverse nemmeno le cifre diffuse dall’isituto Lorien Consulting, che nel corso della campagna elettorale ha effettuato diversi sondaggi sulle intenzioni di voto per il quotidiano Italia Oggi. Lorien in particolare indica in un milione e 194mila i voti confluiti in un anno da Scelta Civica e Udc nel Pd e in 879mila i consensi in arrivo dal Movimento 5 Stelle. Al contrario solo 95mila preferenze sarebbero transitate dal partito di Renzi a quello di Grillo. Ovviamente nell’analisi dei flussi in termini assoluti va considerato che, in virtù della bassa affluenza registrata alla Europee rispetto alle Politiche, i flussi maggiori riguardano anche il passaggio dall’area del voto al non voto. In questo senso secondo Lorien il Movimento 5 Stelle avrebbe visto uscire verso l’astensione 2 milioni e 549mila voti. Il Pd solo un milione e 795mila.
Come Ipr e Ipsos, sfrutta le percentuali anche la società demoscopica Tecnè in una statistica diffusa dalla rete Mediaset TgCom24. Tecné, proprio come Ipsos, indica nel 3% la quota di elettori Pd del 2013 che oggi ha votato Movimento 5 Stelle. Mentre sarebbe più alta la quota di votanti che nel 2013 ha scelto i pentastellati e che oggi ha votato per il Pd, l’8%.
BOOM DEMOCRATICO AL CENTRO E AL NORD – L’Istituto Cattaneo si è impegnato intanto ad analizzare i flussi dei voti assoluti dalle Politiche alle Europee nelle varie regioni o circoscrizioni. Dalle tabelle pubblicate si nota in particolare che il maggior successo è stato raggiunto dal Pd nel Nord Ovest e nel Nord Est del paese, ovvero nelle regioni più ricche, storico zoccolo duro dell’elettorato che fu di Pdl e Lega Nord. Neld ettaglio il partito di Renzi ha fatto registrare un tasso di crescita rispettivamente del 35,6 e del 30,5%. Mentre il Movimento 5 Stelle è crollato in maniera vigorosa nelle isole e nel Nord Est, rispettivamente registrando un -44,4 e un -37,2%.
I maggiori successi del Pd in città riguardano comunque i capoluoghi di provincia del centro Italia. Il partito di Renzi, secondo l’istituto Cattaneo, è riuscito a mantenere a Firenze, Bolgona e Parma rispettivamente l’80,6, l’82 e il 72,1% degli elettori che lo avevano già scelto lo scorso anno. A Pescara i Democratici sarebbero riusciti addirittura a convincere il 73,8% degli ex elettori di Grillo.
MOVIMENTO 5 STELLE VINCENTE SOLO TRA GLI UNDER 30 – Infine, è interessante scoprire l’analisi del voto per fasce d’età. Il Movimento 5 Stelle sembra essere stato sconfitto in lungo e in largo in ogni area del paese e in ogni categoria di elettori. Però si registra una tenuta tra i giovanissimi. Nel caso degli under 30 in particolare il divario con il pentastellati sarebbe decisamente meno marcato. O addirittura sarebbero proprio i pentastellati a primeggiare.
Stando ai numeri di Tecnè tra i votanti di età compresa tra i 18 e i 29 anni ci sarebbe un testa a testa con i Democratici al 32% e il Movimento 5 Stelle al 33. Secondo Ipr Marketing i votanti di Grillo avrebbero addirittuto stravinto con il 45,4% contro il 33,3. Per Swg invece tra gli elettori di età compresa tra i 18 e i 24 anni il Pd avrebbe ottenuto il 36% dei consensi e i 5 Stelle invece solo il 25%. In ognuno di queste rilevazioni i grillini risultano ampiamente al di sopra del 21,2% ottenuto su scala nazionale.
(Fonte immagini: archivio LaPresse / Corriere della Sera / Lorienconsulting.it / Iprmarketing.it / Community.swg.it / T-mag.it. Credit foto copertina: Roberto Monaldo / LaPresse)