Fascisti contro Partigiani, 2012 edition

02/05/2012 di Maghdi Abo Abia

NON RICONOSCONO I NOSTRI MORTI – Quando gli si chiede delle manifestazioni in risposta ai cortei fascisti organizzati da movimenti contrari i quali definiscono i nostalgici degli “imbecilli”, il suo tono si fa improvvisamente cupo e si capisce la necessità per i reduci di Salò di ricordare, una necessità spesso non riconosciuta: “Loro non hanno rispetto per i nostri morti. Noi siamo combattenti riconosciuti da tutta europa, i partigiani invece solo dallo stato italiano. Tra di loro poi ci sono delle differenze, i partigiani bianchi hanno sempre mostrato il massimo rispetto, mentre quelli rossi, d’ispirazione comunista, ci hanno sempre impedito di parlare”.

MAI AL PIANO DEI PARTIGIANI COMUNISTI – “Il nemico caduto è sacro -continua Rebaudengo- non si tocca. Non lo si offende. Non è nel nostro Dna. Noi abbiamo rispetto per tutti i morti, mentre loro, i partigiani comunisti, ci vietano di ricordare quelli che sono i nostri caduti. Vengono nei nostri cimiteri, spaccano le nostre lapidi, ci impediscono di ricordare e di onorare i nostri caduti. Non abbiamo mai contestato il ricordo dei morti dell’altro lato. Non ci metteremo mai al piano dei partigiani comunisti. Noi che dobbiamo fare? Ricostruiamo, ricominciamo da capo. Rimettiamo di nuovo le lapidi”.

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