Favria, sindaco non celebra le unioni civili: «Non vado contro i miei principi etici»
26/09/2016 di Redazione
A Favria, comune di circa 5mila abitanti in provincia di Torino, il sindaco ha deciso di vietare le unioni civili. Il primo cittadino Serafino Ferrino si è infatti rifiutato di celebrare il matrimonio di due ragazzi considerando quel rito civile tra persone delle stesso sesso una violazione dei suoi «precisi dettami etici».
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«Non è una sfida alla legge – ha affermato il sindaco, che in passato ha anche aderito al movimento cattolico delle Sentinelle in piedi – solo che non me la sento di andare contro precisi dettami etici che mi appartengono. E in questa posizione sono certo si trovino tantissimi sindaci in Italia». «Il matrimonio non è stato impedito – ha dichiarato ancora Ferrino – ma non ho intenzione di delegare nessuno. Questa legge è un errore e non vedo perché un sindaco debba essere obbligato a rispettarla andando contro i propri principi etici». A quanto si apprende, ai due ragazzi è stato proposto che a celebrare la loro unione sia il responsabile dell’ufficio anagrafe del Comune, perché il funzionario può farlo senza la delega del sindaco. Se non dovessero accettare, i futuri sposi dovranno trovarsi un’altra location.
SINDACO NON CELEBRA UNIONI CIVILI, COORDINATMENTO PRIDE: OMOFOBIA
La decisione del sindaco di Favria ha innescato reazioni molto nette. Il coordinamento Torino Pride, per i diritti degli omosessuali, attraverso il coordinatore Alessandro Battaglia, ha sottolineato la violazione della legge: «Direi che a questo punto è chiara l’intenzione vessatoria e omofoba del primo cittadino. Rimane il dubbio che il sindaco, sia magari in cerca di un po’ di facile visibilità sui media». «Il Coordinamento – ha affermato Battaglia – è pronto a qualsiasi azione di protesta e, se del caso, ad adire le vie legali per la tutela dei diritti dei cittadini coinvolti»
SINDACO NON CELEBRA UNIONI CIVILI, M5S: PRONTI A DENUNCIARE
Il Movimento 5 Stelle si è detto pronto a denunciare all’autorità giudiziario il rifiuto: «L’eventuale rifiuto, da parte del sindaco, di celebrare l’unione o di delegare un funzionario comunale perché si dia corso alla richiesta della coppia – è quanto si legge in una nota – configura il reato di omissione di atti d’ufficio. In ragione di ciò, se il Sindaco continuerà a rifiutarsi di adempiere ai suoi doveri di pubblico ufficiale, il Movimento 5 Stelle si rivolgerà alla magistratura per ripristinare una situazione di legalità e di rispetto dei diritti dei cittadini».
(Foto da archivio Ansa)