Duecento firme falsificate dal M5S per le comunali di Palermo

18/01/2017 di Redazione

Il Movimento 5 Stelle avrebbe falsificato duecento firme secondo i periti del tribunale di Palermo, che hanno aperto un’inchiesta sulla contraffazione dei documenti che avevano permesso la presentazione della lista grillina alle comunali del 2012.

M5S, 200 FIRME FALSE A PALERMO

La consulenza grafologica è un rilevante tassello che si aggiunge all’inchiesta dei pm palermitani, rafforzatasi dopo l’ammissione di due deputati regionali coinvolti. Il caso firme false ha spaccato il M5S locale, con polemiche interne che hanno reso ancora più combattute le cosiddette comunarie. Oggi gli attivisti pentastellati voteranno sul blog di Beppe Grillo chi sarà il candidato M5S alle prossime comunali di Palermo, con sfida a due tra l’avvocato Ugo Forello e il poliziotto Igor Gelarda.

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M5S FIRME FALSE, GLI INDAGATI

L’inchiesta firme false riguarda 13 militanti del Movimento, tra cui diversi parlamentari, che nel 2012 avrebbero falsificato le sottoscrizioni dopo aver riscontrato un errore di compilazione nella trascrizione delle generalità di un sottoscrittore. Secondo le fonti giornalistiche la perizia grafologica avrebbe anche individuato gli autori materiali delle firme false. Nel registro degli indagati sono stati iscritti i deputati Riccardo Nuti, Claudia Mannino e Giulia Di Vita, Pietro Salvino, marito della Mannino, i parlamentari regionali Claudia La Rocca e Giorgio Ciaccio, il cancelliere del tribunale Giovanni Scarpello, gli attivisti Samantha Busalacchi, Francesco Menallo, Stefano Paradiso, Giuseppe Ippolito, Alice Pantaleone e Riccardo Ricciardi, marito della parlamentare Loredana Lupo che non è indagata.
Foto copertina: Facebook M5S Palermo

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