Il fisico Prodi: «Basta fesserie, in Italia non aumentano le alluvioni ma danni e morti»
11/09/2017 di Redazione
«Le bombe d’acqua non esistono». «E parlare di clima Tropicale in Italia è una fesseria». «Non aumentano le alluvioni, ma danni e vittime». È quanto sostiene oggi il professore Franco Prodi, già docente di Fisica dell’atmosfera all’Università di Ferrara. In un’intervista al Messaggero il fisico spiega che i rischi delle forte e violente precipitazioni che causano anche vittime possono essere previsti e che bisogna elaborare e eventualmente diffondere al pubblico le immagini da satelliti e radar meteorologici per le previsioni a breve termine.
«Di fronte ai temporali, nella previsione del rischio di alluvioni il principio è che più piccolo è il bacino, più conta la meteorologia, intesa non come previsione numerica basata su equazioni che dipingono situazioni generiche in un futuro di giorni, ma come nowcasting, fondato su immagini in tempo reale di satelliti e radar».
Il nowcasting avrebbe aiutato a prevenire la tragedia di Livorno?
«Ogni venti minuti-mezz’ora si può avere una stima dell’intensità di precipitazione nel bacino del fiume o del torrente. Dalla Valtellina alla Versilia, da Genova alla Sardegna, temporali di forte intensità su bacini piccoli hanno prodotto rapidamente conseguenze distruttive. Ma le bombe d’acqua non esistono. Voi giornalisti dovreste abolire questo termine a-scientifico. Il radar meteorologico riconosce i diversi tipi di temporale: a cella singola, multicella, squall-line o linea di celle, supercella con tornado e trombe d’aria associati. Le immagini da satellite devono aver mostrato che in Toscana nasceva qualcosa d’importante. La meteorologia dinamica dà previsioni di 10-11 giorni con attendibilità decrescente. Il calcolatore che risolve le equazioni dinamiche ci può dire che esiste un pericolo, non prevedere esattamente dove. Ci si aspetta il temporale ad Alessandria, poi si abbatte su Novara…».
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IL FISICO PRODI: «LE ALLUVIONI NON AUMENTANO, MA DANNI E VITTIME»
Per l’esperto non si può parlare nemmeno di «Italia tropicale» perché gli eventi tropicali si presentano «assai nel Mediterraneo». Ha dichiarato ancora Prodi al Messaggero:
«Tropicale? Fesserie! Le leggi della fisica restano quelle, il ciclone extra-tropicale è diverso da quello tropicale. Qualche evento quasi tropicale si presenta ma assai raramente nel Mediterraneo. L’aumento delle temperature porta a più vapore in circolazione e quindi può generare un leggero aumento delle precipitazioni, ma i fenomeni sono quelli, perché quelle sono le cinque equazioni della meteorologia dinamica. L’Italia ha la raccolta dati più accurata dai primi del ‘900 e non ho trovato evidenze di incremento delle alluvioni se non nella conta di danni e vittime».
I motivi? « Perfino le aziende costruiscono in terreni golenali o inondabili, dove le inondazioni sono più devastanti», spiega ancora l’esperto.
(Foto: ANSA / ALESSIO NOVI)