Il provvedimento del Garante della privacy frainteso dai free vax

08/09/2017 di Redazione

Il messaggio “Le scuole non possono gestire i dati sensibili e a loro non va consegnato alcun libretto o certificato sui vaccini” fa “DISINFORMAZIONE”: la denuncia arriva dal debunker David Punte, che sul suo blog ha ripreso un post circolato molto su Facebook, in cui si legge:

DA DIVULGARE ALLE FAMIGLIE
Oggi si è espresso il Garante della privacy: le scuole possono trasmettere solo gli elenchi degli iscritti alla Asl.
Null’altro.
Le Asl dovranno poi contattare direttamente le famiglie.
Le scuole non possono gestire dati sensibili (come quelli sanitari), quindi a loro non va consegnato alcun libretto o certificato, come da indicazioni che abbiamo sempre diffuso.

È vero che il Garante della privacy il 1 settembre ha approvato un provvedimento urgente e con valenza generale, per consentire a tutte le scuole di trasmettere alle aziende sanitarie territoriali gli elenchi dei loro iscritti. Il contrario, invece – cioè la trasmissione dei dati dalle Asl alle scuole – non è previsto dalle norme, come lo stesso Garante ha specificato nel comunicato divulgato il 1 settembre, dopo l’approvazione del provvedimento.

“Con il nostro provvedimento è ora consentita la trasmissione dei registri degli iscritti dalle scuole alle Asl. Al momento, invece, manca un’adeguata base regolamentare che consenta il flusso inverso, ovvero la trasmissione di dati sensibili dalle Asl alle scuole. Resta naturalmente ferma la nostra disponibilità a esaminare ogni soluzione normativa che possa eventualmente introdurre ulteriori semplificazioni”, ha affermato il presidente dell’Autorithy Antonello Soro.

DAVID PUNTE: IL PROVVEDIMENTO DEL GARANTE DELLA PRIVACY SULLA DOCUMENTAZIONE VACCINALE MAL INTERPRETATO

La sua dichiarazione, però, secondo David Puente, è stata forzata da chi ha scritto e poi dai tanti che hanno condiviso il post su Facebook. Il Garante della privacy non ha infatti vietato il trasferimento dei dati dalle scuole alle Asl, ha solo regolamentato il flusso inverso, su richiesta dell’Ufficio Scolastico Regionale per la Toscana.

Per quanto riguarda la conclusione del post circolato su Facebook, in cui c’è scritto che alle scuola non va consegnato alcun libretto o certificato, David Puente sottolinea però che “l’autocertificazione da consegnare alle scuole è un atto pubblico e al suo interno vengono richiesti proprio quei dati contenuti nel libretto vaccinale. Il debunker mette anche in guardia: “Fate attenzione! Chi riporta il falso all’interno di un’autocertificazione, come quella riguardante l’obbligo vaccinale, è soggetto alle sanzioni previste dal codice penale in materia di “dichiarazioni false e mendaci” (art. 495 c.p.) e “falsità ideologica commessa dal privato in atto pubblico” (art. 483 c.p.)”

 

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