Pd: Gianluca Galletto, candidato sospetto

05/02/2013 di Mazzetta

OPACITA’ – Dinamico e anche modesto, anche se il questo caso la collaborazione con l’impresa di Roubini lo vede nei panni d’investitore e la Double G Consulting, Inc. è particolarmente opaca, visto che non è dato sapere che faccia e che giro d’affari abbia. Diciamo che da un candidato per il quale “Un tema, quello di etica e responsabilità che è parte integrante del programma proposto da Gianluca Galletto, economista e dirigente finanziario” ci si aspetterebbe più trasparenza. Su patrimonio e redditi e Galletto non ne offre molta a chi prende contatto con il suo materiale promozionale, sorvolando un po’ troppo su quello che potrebbe mettere in dubbio la sua immagine o la genuinità di endorsement come quello di Raoul Minetti, direttore di iMille.org: “… La spontaneità del suo impegno politico lo hanno avvicinato a Barak Obama fino al punto di congelarsi le membra nella campagna elettorale dell’Ohio a cui ha partecipato come volontario addetto al door to door. Parla l’Inglese ma anche i principali dialetti italiani. Da piccolo sognava di fare l’attore.”

PERSONE DI UN CERTO LIVELLO – In effetti c’è un’altra questione che meriterebbe di essere conosciuta, che non è quella della sua padronanza dei principali dialetti italiani (sic) e che Galletto sorvola inspiegabilmente quando narra con enfasi della sua vicinanza ai democratici e la sua partecipazione alle campagne di Obama. Perché Galletto è cittadino americano ed è sposato con una cittadina americana, ma non esattamente una qualunque, tanto che il loro matrimonio all’epoca fu annunciato nientemeno che dal The New York Times. Nella pagina di Galletto non c’è alcun riferimento alla famiglia e pertanto non è dato sapere se la coppia sia ancora sposata, contrariamente agli usi americani Galletto nasconde la sua situazione familiare.

IL LEGAME CON OBAMA – Intendiamoci, Elizabeth Gore Ross è sicuramente una donna di grandi qualità, ma tra tutte ha anche quella di essere figlia di James J. Ross, socio in pensione dello studio  Becker Ross Stone DeStefano & Klein e ora venture capitalist e filantropo e della non meno notevole Laura G. Ross,  chairwoman del Democratic Senatorial Campaign Committee di Washington e tesoriera di John Edwards durante le primarie per le presidenziali. Con il che spiega buona parte del notevole livello d’accesso che può esibire Galletto negli Stati Uniti, foto con Obama a parte, anche se poi ha l’effetto di erodere il merito presunto del candidato. Che bisognerebbe poter pesare per capire quanto sia stato quello di aver raccolto soldi (e quanti) per i democratici e di averne ricevuto in cambio visibilità, e quanto invece quello di avere la suocera ai vertici delle campagne dei democratici. Non è nemmeno chiaro se anche per il PD abbia anche raccolto fondi durante la sua lunga militanza o se invece il meglio lo abbia per ora dimenticato in America.

I MERITI DEI PERDENTI – Un candidato sconfitto in Puglia, un perdente che ha preso appena 700 voti alle regionali pugliesi due anni fa, che ora ha 276 “mi piace” sulla sua pagina Facebook, 2.000 amici sul profilo e 25 follower su Twitter (tutti account aperti per l’occasione dopo la candidatura) pur essendo nella direzione nazionale del Partito Democratico da due anni dovrebbe fare uno sforzo in direzione della trasparenza e della dimostrazione dei suoi meriti, ma soprattutto della sua buona fede, fugando l’impressione che la sua candidatura americana non sia altro che un espediente per aggirare lo sbarramento, per lui invalicabile, delle primarie. Gianluca Galletto aspira a diventare deputato della repubblica, ai cittadini italiani, agli elettori del suo partito e anche ai suoi compagni di partito che hanno superato le primarie, deve sicuramente qualche spiegazione in più, visto che fino ad ora le sue performance e i suoi meriti sono stati bocciati proprio dagli elettori pugliesi del Partito Democratico, quelli che lo conoscono meglio. Toccherebbe a lui dimostrare di essere all’altezza di quegli standard americani che sventola spesso e di alcune affermazioni molto nette che caratterizzano la sua comunicazione, aspettiamo fiduciosi e speriamo che almeno l’americano del PD sappia rispondere come si deve a questa richiesta di trasparenza.

 

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