Gianni Morandi e follia: internet, ripigliati

11/11/2015 di Redazione

GIANNI MORANDI E IL COMPRENDONIO

Il punto focale della discussione però non è tanto il circo dei freaks scatenato dalla faccenda, ma il fatto che la faccenda in sè sia riuscita a scatenarlo. La storia di Gianni Morandi e del social media manager nasceva come un momento di ilarità condivisa, ilarità dovuta a un mix di ingredienti che vanno dalla simpatia di Gianni Morandi al suo storytelling sui social, passando per l’ormai leggendaria figura di Anna. Basta. Nessuno ha mai voluto attaccare Morandi, svelare chissà quale complotto o via dicendo. Ci si voleva fare tutti – Gianni Morandi compreso – due risate. Due risate che sono state drammaticamente incomprese, trasformate, ingigantite, diventate scandalo. In questa assoluta assenza di comprendonio generale si nasconde una tragedia culturale dalla quale poi nascono quei mostri che incontriamo nelle piazze d’Italia a tifare questo o quel partito politico. Il paragone non è affatto improprio: quando non si è in grado di comprendere i messaggi che ci arrivano, che siano di sollazzo o politici non cambia la sostanza. Quell’internet che ci doveva salvare dalla disinformazione e dalle incomprensioni grazie alla tanto blasonata “intelligenza condivisa” sempre più sta condividendo la sciatteria e la banalità, complicandoci persino la vita, alla fine. E siccome Internet non ha intenzione (non è che pensa: “Adesso non faccio capire niente a ‘sti scemi così mi diverto un po’!”), allora forse i colpevoli di queste cose sono altri. Siamo noi.

 

Fonte gif: Facebook

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