Gianroberto Casaleggio: i venti comandamenti del guru del M5S
12/04/2016 di Boris Sollazzo
Gianroberto Casaleggio è stato l’architetto, il guru, la mente della rivoluzione grillina. Una sorta di genio della lampada, misterioso e bizzarro come la sua capigliatura, che ha immaginato un futuro come quello di Gaia e un presente fatto della demolizione del sistema politico su cui si è fondata la democrazia parlamentare italiana.
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Per molti era il gran burattinaio: tanto per dirne una, molti sostengono che ci fosse lui dietro l’ascesa repentina nelle gerarchie capitoline del partito di Virginia Raggi che, proprio ieri, sosteneva “di conoscerlo appena” in un’intervista a Libero.
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Difficile raccontarlo, visto che si dovrebbe lavorare molto di fantasia, dal momento che gran parte del suo pensiero è affidato a ciò che ha prodotto in Rete, a Gaia o Prometeus. Quindi proviamo a ricordarlo con le sue parole, un pugno di aforismi che l’hanno portato al centro del dibattito politico italiano.
1. “Un’idea non è né di destra né di sinistra. E’ un’idea buona o cattiva”.
2. “L’uomo è Dio”.
3. “Dietro Gianroberto Casaleggio c’è solo Gianroberto Casaleggio. Un comune cittadino che con il suo lavoro e i suoi (pochi) mezzi cerca, senza alcun contributo pubblico o privato, forse illudendosi, talvolta anche sbagliando, di migliorare la società in cui vive”
4. “La Rete è politica allo stato puro”
5. “Le riforme costituzionali di Renzi? Un attentato alla democrazia”
6. “Grillo ed io siamo solo garanti che le regole e i principi del M5S siano rispettati. Il leader del M5S è il M5S stesso”.
7. “Un po’ mi rivedo in Di Maio, ma alla sua età mi occupavo di altro. Facevo il progettista software all’Olivetti di Ivrea”
8. Nel dicembre del 2015 diceva che “fra 5 anni mi vedo a trascorrere più tempo in famiglia e a curare un bosco abbandonato che ho comprato nel Canavese”.
9. “La burocrazia si nutre di se stessa e i burocrati non vogliono perdere i loro privilegi. Si moltiplicano uno con l’altro come le amebe”.
10. “‘L’impero romano come quello di Gengis Khan ebbero successo grazie al saper fare network”
11. “Il messaggio di Grillo è contagioso come quello di Gesù”
12. “Noi del M5S crediamo alla monogamia. Non accettiamo neanche conviventi o amanti”.
13. “Per me, già nella Prima Repubblica, i partiti avevano lo stesso peccato originale di oggi: destra e sinistra erano superate, non mi riconoscevo in nessun simbolo. Però mi piacevano alcuni personaggi politici di quel periodo, come Ugo La Malfa ed Enrico Berlinguer”.
14. “Per Adriano Olivetti la persona veniva prima di tutto. Un po’ siamo figli suoi”.
15. “Ho raccolto un bel po’ di diffamazioni in un libretto: Insultatemi. Esistono gruppi pagati dai partiti per diffondere messaggi virali contro me e Grillo. Noi non abbiamo bisogno di farlo, perché i nostri messaggi sono virali di per sé, dunque veri, e si diffondono da soli. Quelli degli altri, palesemente falsi, hanno bisogno di un supporto di truppe àscare, pagate magari 5 euro al giorno”
16. “Anni fa Beppe lesse un mio libro, Web ergosum, dedicato allo sviluppo della Rete nella società. Mi chiamò e chiese di incontrarmi. Io l’avevo visto una sera al teatro Smeraldo: entrava sul palco vestito da Savonarola e spaccava i computer. E mi ero domandato: ma con tutta la roba che c’è da spaccare, proprio i computer? Quando lo incontrai, gli proposi di aprire un blog, che all’epoca era ancora una cosa per iniziati. Lui accettò e il blog partì nel gennaio 2005″.
17. “Dopo il V-Day i giornali, soprattutto di sinistra, ci trattarono come una via di mezzo fra dei mangiatori di bambini e una setta satanica”.
18. “Quando ci trovammo Napolitano rieletto e Letta presidente del Consiglio, ci dicemmo che forse qualcosa non quadrava… È una prova della forte influenza che i governi stranieri hanno sulle scelte politiche italiane. Non certo solo la Germania. È una delle tante facce della nostra perdita totale di sovranità: quella territoriale la perdemmo nel ’45, quella monetaria con l’ingresso nell’euro, quella fiscale con il fiscal compact, quella politica negli ultimi anni. Per andare al governo dovremo vincere le Politiche in almeno tre paesi del mondo…”
19. “Ho subito tre verifiche fiscali in cinque anni. La prima volta hanno scoperto che dovevo al fisco 54 euro, la seconda che ne dovevo 18, la terza invece che ero a credito di 100: quindi alla fine han dovuto pagare me.
20. “Tu non ti arrendi mai, eh?”. “Mai” (la sua risposta a Iacoboni che 5 giorni fa sosteneva il prossimo avvicendamento con il figlio è una vignetta del suo adorato Tex Willer”.