La storia di Giulio, ragazzo autistico escluso da una gita. E sul scatta la solidarietà
13/04/2016 di Maghdi Abo Abia
Quella che state per leggere è una storia triste. E’ la storia di Giulio, un ragazzo di 14 anni, autistico, studente di una scuola media di Livorno che non dimenticherà mai cosa gli è accaduto: Scoprire di trovarsi solo in classe con l’insegnante di sostegno perché i suoi compagni di classe sono andati in gita. Senza di lui. Non gli avevano detto nulla. Si è trovato solo, nella classe vuota, senza i suoi compagni. Solo soletto, all’improvviso.
AUTISMO: GIULIO, LA SUA STORIA SU FACEBOOK
Giulio ha raccontato la sua storia su Facebook, poi ripresa da Repubblica. Tuttavia non è stato lui a scrivere materialmente il messaggio perché non in grado né di leggere né di scrivere:
La mia classe oggi è in gita, io no. Nessuno ha avvisato la mia famiglia quindi sono andato a scuola regolarmente e mi sono trovato solo. Peccato mi sarebbe piaciuto molto passare una giornata all’aria aperta, con i miei compagni, in pullman, mi piace tanto il pullman…Ma qualcuno ha deciso che questa giornata non era adatta per me. Ci sono rimasto molto male. Avrei potuto essere felice oggi…Invece…”
La polemica è stata fin da subito molto forte ed ha toccato anche il Parlamento dove i senatori toscani del Pd hanno presentato un’interrogazione urgente all’indirizzo di Stefania Giannini, Ministro dell’Istruzione con Matteo Renzi che è intervenuto nel corso della chat #matteorisponde: “Un abbraccio a Giulio e a tutte le persone che vivono sulla propria pelle le sofferenze dell’ingiustizia“.
AUTISMO: GIULIO, LA VERSIONE DELLA SCUOLA: “UN EQUIVOCO”
La scuola dal canto suo ha precisato che si tratta di un equivoco, perché loro sapevano che Giulio non avrebbe dovuto partecipare alla gita in risposta a una precedente volontà dei genitori, anche perché – dicono – la gita sarebbe stata stancante per lui. La Preside ha spiegato:
“Tutte le gite e i percorsi educativi sono stati presi in accordo con la famiglia, per questo siamo rimasti molto sorpresi da quello che è accaduto. In passato proprio la mamma del ragazzino aveva chiesto che Giulio non partecipasse per esempio a una gita a Firenze perché non adatta per le sue condizioni. Tuttavia in altre occasione come nella marcia per le pari opportunità Giulio invece ha partecipato insieme al resto della classe. Questa di Larderello era una passeggiata nei boschi molto stancante. Giulio è con noi da tre anni e la scuola è impegnata a occuparsi al meglio di lui e del percorso formativo che sta facendo. C’è un’insegnante che ha fatto un master per poterlo seguire”.
AUTISMO, LE STORIE DI GIULIO E LUIGI
La storia di Giulio è molto simile a quella di Luigi, ragazzo autistico originario del Molise. Mauro Cantile, suo padre, ha raccontato che la moglie ha portato il figlio a scuola
“trovando in classe solo l’insegnante di sostegno. Ha chiesto spiegazioni e ha appreso che gli altri erano in gita nella vicinissima Venafro per visitare alcuni luoghi di interesse storico e che noi, la famiglia di Luigi, non eravamo stati avvisati. Questo fa molto male. Parlo da genitore, da uomo e a nome di figlio che, purtroppo, non può esprimere le sue emozioni. Se ho deciso di raccontarlo all’Ansa è perchè voglio che non accada più in futuro, né a mio figlio né agli altri”.
AUTISMO, LA SCUOLA SI SCUSA CON LUIGI
In questo caso la scuola ha fatto ammenda Il dirigente scolastico, Maria Pia Tomassetti, lo ha confermato incontrando la mamma di Luigi:
“Le ho fatto le scuse per quanto accaduto. C’è stato un errore nell’organizzazione e la mancata comunicazione. Un errore, mi creda, in buona fede”