Giulio Regeni, la pista dei Fratelli Musulmani. Ma la procura smentisce
19/02/2016 di Redazione
Giulio Regeni potrebbe essere stato ucciso dall’organizzazione islamista dei Fratelli Musulmani. È questa l’ultima pista spuntata nelle indagini sulla morte del ricercatore italiano 28enne al Cairo scomparso dalla capitale egiziana lo scorso 25 gennaio e trovato senza vita 9 giorni più tardi. Lo studente di Cambridge potrebbe essere stato coinvolto in un gioco più grande di lui.
Giulio Regeni, l’ultimo report alla prof: «C’è malcontento tra i lavoratori»
GIULIO REGENI UCCISO DAI FRATELLI MUSULMANI? LA NUOVA PISTA
Si lavora in particolare alle torture subite da Giulio Regeni prima di essere ucciso. Il ragazzo originario di Fiumicello, in provincia di Udine, aveva tagli alle mani e alle orecchie, come si fa con le spie. Scrive Valentino Di Giacomo sul Mattino di Napoli:
Per gli uomini al lavoro sul caso che analizzano queste informazionisi fa così largo una nuovai potesi che porrebbe al-Sisi in una posizione di non coinvolgimento nella vicenda, almeno non direttamente. Adesso la pista investigativa più calda è quella dei «Fratelli musulmani»: Giulio sarebbe finito nella rete di un gioco troppo più grande di lui. Il caso Regeni sta infatti mettendo in forte imbarazzo al-Sisi nei confronti della comunità internazionale, una situazione che non può che mettere in una posizione di forza i gruppi anti-governativi. E allora non si esclude che la trappola in cui è finito il giovane ricercatore friulano sia scattata da quegli stessi ambienti che il ragazzo frequentava per seguire i propri ideali di libertà e democrazia.
E ancora:
La domanda più frequente che ora anima chi è al lavoro sul caso è «perché è stato fatto ritrovare il corpo di Giulio?». Se fosse stato coinvolto al-Sisi, per quanto nei codici internazionali non scritti il mancato ritrovamento del cadavere di uno straniero rappresenti un affronto enorme, probabilmente le spoglie del giovane sarebbero state fatte sparire. Il «dispetto» verso il presidente egiziano è ora una delle ipotesi più seguite, ma non è l’unica. L’altro dubbio che anima chi sta analizzando la vicenda è su come sia stato possibile, se i responsabili dell’uccisione fossero stati davvero «uomini del presidente», che questi potessero massacrare un italiano.Tanto più alla luce dei rapporti commerciali miliardari che sussistono tra Italia ed Egitto.
GIULIO REGENI UCCISO DAI FRATELLI MUSULMANI? LA SMENTITA DELLA PROCURA
A parlare dell’esistenza di una pista che porta agli apparati di sicurezza dei Fratelli musulmani sono stati alcuni media locali. L’ipotesi è stata in seguito esclusa dal procuratore egiziano di Giza, Ahmed Naji. All’agenzia Nova Naji ha preso le distanze dalle notizie spiegando che «al momento ci stiamo concentrando sull’analisi dei suoi spostamenti e delle sue frequentazioni, questo perché non sappiamo ancora dove sia andato dopo essere uscito di casa il 25 gennaio scorso».
Intanto, secondo quanto riportato dal giornale locale Youm7, gli inquirenti egiziani della procura di Giza sarebbero vicini ad identificare l’assassino. Gli inquirenti hanno acquisito i risultati dell’esame medico legale e i riscontri del team di inquirenti italiani concentrandosi in particolare sugli ultimi luoghi frequentati da Giulio Regeni e sulle persone con cui si trovava.
(Foto di copertina da archivio Ansa)