Giulio Regeni e quelle frasi su di lui nel convegno organizzato dal 5 stelle Tofalo | VIDEO
29/07/2017 di Stefania Carboni
Giuliano Foschini, inviato di Repubblica, non lascia passare alcune frasi, non corrette, su Giulio Regeni. Frasi che sarebbero state pronunciate in un convegno a Montecitorio, organizzato dal deputato M5S Angelo Tofalo, membro del Copasir.
Uno degli oratori ha sostenuto che «Regeni incarna il prototipo dell’operatore di intelligence culturale del futuro», come a dire, insomma, che Giulio era una spia: uno dei «tanti giovani che lavorano nel mercato privato dell’informazione che prospera nelle università inglesi». Sono parole pronunciate da Alberto Massari, presidente di un’associazione che si occupa di intelligence, consigliere del movimento grillino in tema di sicurezza forte della pubblicazione di alcuni volumi con la Casaleggio Editori. Le frasi di Massari dimostrano una pericolosa superficialità: Giulio Regeni non ha mai lavorato nel mercato dell’informazione né dell’intelligence, come hanno ribadito più volte gli inquirenti italiani. Era, invece, un ricercatore che si occupava di economia e scienze sociali. Quelle dichiarazioni invece hanno una portata grave perché rilanciano, dal palazzo che è il cuore della nostra democrazia, un argomento posticcio che il regime egiziano, lo stesso
che ha permesso il massacro di Giulio, ha usato sin dal principio per dirottare la verità altrove. Un argomento che ogni giorno viene utilizzato da chi cerca di depistare e inquinare le indagini. Ne saranno felici al Cairo. Ne sarà felice chi sostiene che il tempo sia maturo per rimandare in Egitto il nostro ambasciatore, dibattito sul quale tra l’altro non è dato conoscere la posizione dei 5 Stelle, che certo non si sono distinti in questi mesi in attivismo per le battaglie a favore della causa Regeni.
Non bisogna mai dimenticare la paura, l’umiliazione fisica e psicologica che per nove giorni Giulio ha dovuto subire senza alcuna colpa. Non bisogna mai dimenticare il dolore di una madre e di un padre che hanno visto abbattersi sul figlio una violenza mostruosa. Non bisogna mai dimenticare che in gioco non c’è solo il lutto di una famiglia ma la dignità di un Paese e di un continente tutto, perché Giulio era un cittadino europeo. Quando si parla di Giulio Regeni, soprattutto dal palco di Montecitorio, si devono usare parole precise. E le uniche possibili continuano a essere: giustizia e verità per Giulio.
(in copertina foto ANSA/MASSIMO PERCOSSI)