Gli Usa escono dall’Unesco: «L’organizzazione è anti israeliana»
12/10/2017 di Redazione
Gli Usa escono dall’Unesco. Il motivo: l’organizzazione dell’Onu ha «inclinazioni anti israeliane». Dal 31 dicembre, quando il ritiro sarà effettivo, i rappresentanti statunitensi saranno sostituiti con degli «osservatori». Questo è quanto ha specificando, dando la conferma della decisione drastica, la portavoce del Dipartimento di Stato americano, Heather Nauer. Washington ha sostenuto la «necessità di una fondamentale riforma dell’organizzazione per i suoi persistenti pregiudizi anti-Israele».
A comunicare che gli Usa si ritirano dall’Unesco sono stati sia il segretario di Stato americano Rex Tillerson, sia la direttrice generale dell’Unesco, Irina Bokova, che ha espresso un «profondo rammarico», sottolineando che l’uscita rappresenta una «perdita per il multilateralismo». La decisione degli Stati Uniti arriva nel giorno dell’accordo al Cairo tra i partiti palestinesi Hamas e Fatah.
GLI USA ESCONO DALL’UNESCO
Tra Stati Uniti e Unesco sono da tempo esplose delle tensioni, proprio per l’apertura dell’organizzazione ONU nei confronti della Palestina, ammessa come membro nel 2011. Da allora Washington ha interrotto tutti i finanziamenti. A luglio, poi, Washington ha aspramente criticato la risoluzione Unesco con cui si negava la sovranità di Israele sulla città di Gerusalemme vecchia e Gerusalemme est. L’Unesco aveva definito il Paese guidato da Benjamin Netanyahu una «potenza occupante». E, sempre di recente, l’organizzazione Onu ha negato il legame culturale tra Israele e il Muro del Pianto.
Foto copertina: ANSA /ERIC BOUTTIER / UNESCO