Gulnara Laktionova: «Non so perché ho gettato mia figlia nel trolley in mare»
10/04/2017 di Redazione
Gulnara Laktionova, la madre di Katerina Laktionova, la giovane russa trovata morta in un trolley gettato in mare dalla madre, è stata interrogata dai magistrati in merito alla scomparsa di sua figlia. La badante è tornata in anticipo dalla Russia, Paese natale dove era tornata appena prima di buttare il corpo della figlia deceduta in mare, dove è stato ripescato nel porto di Rimini. Gulnara Laktionova ha spiegato agli inquirenti della procura di Rimini che la interrogavano di non sapere il motivo per cui ha compiuto quel gesto. La badante russa ha motivato la scelta di nascondere il cadavere di sua figlia in un trolley per il desiderio di portare il corpo di Katerina con sè. Quando Gulnara Laktionova ha capito che non avrebbe mai superato i controlli all’aeroporto con il metal detector, ha cambiato idea di impulso, gettando il trolley nel mare. La donna ha ripetuto ai magistrati come la figlia Katerina Laktionova sia morta dopo mesi in cui non riusciva più ad alzarsi dal letto per la debolezza provocata dall’anoressia. Katerina Laktionova pesava 30 chili, e secondo sua madre Gulnara Laktionava non era più in grado di far altro che stare nel letto. La madre sperava che la figlia potesse riprendersi dalla sua malattia, mentre continuava il suo deperimento fisico. Gulnara Laktionova ha dichiarato anche, come racconta il Resto del Carlino, di aver dormito per diverse notti a fianco del cadavere del figlio. La madre l’ha vegliata invece che dichiarare la sua morte ai medici o alla polizia, per poi decidere di mettere il suo corpo in un trolley quando è dovuta tornare in Russia. Il viaggio era pianificato da tempo. Il compagno di Gulnara Laktionova, un italiano, non è stato informato dalla donna di quanto fatto, in quanto la riteneva già partita per la Russia. I magistrati interrogheranno di nuovo la donna, visto che hanno ancora dubbi sulla sua versione.