E spuntano anche i furbetti del terremoto: 5 indagati all’Aquila

19/04/2017 di Redazione

Ottenere contributi per la riparare case danneggiate senza averne diritto. È quanto riusciva a fare un gruppo di ‘furbetti del terremoto’ finiti sotto inchiesta a L’Aquila, otto anni dopo il sisma del 6 aprile 2009, con l’accusa di aver indebitamente percepito fondi pubblici per la ristrutturazione o la ricostruzione di immobili. Oggi i finanzieri del Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza dell’Aquila hanno eseguito una serie di sequestri di disponibilità finanziarie e di beni immobili per un valore complessivo di circa 420mila euro emessi dall’autorità giudiziaria nei confronti di cinque persone.

 

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FURBETTI DEL TERREMOTO ALL’AQUILA: 5 INDAGATI

Le indagini hanno consentito di documentare che i cinque indagati attraverso false autocertificazioni avrebbero percepito contributi non dovuti per un importo di circa 420mila, perché utilizzati per la riparazione o ricostruzione di immobili destinati ad usi diversi dall’abitazione principale. L’ipotesi di reato sfociata poi anche nel sequestro delle somme indebitamente percepite dai 5 indagati è di indebita percezione di erogazione a danno dello Stato.

Le misure cautelari eseguite oggi dagli uomini della Guardia di Finanza arrivano al termine di numerose indagini di Polizia Giudiziaria eseguite nell’ambito di una più vasta attività investigativa avviata su scala provinciale e finalizzata al contrasto del fenomeno dell’indebita percezione delle provvidenze pubbliche destinate alla ricostruzione degli immobili lesionati dal terremoto. «L’operazione di servizio svolta – è quanto si legge nella nota diffusa dalle Fiamme Gialle – testimonia la crescente attenzione posta dalla Guardia di Finanza nel contrasto ad ogni forma di spreco di risorse pubbliche, anche attraverso forme serve più virtuose di collaborazione con l’Autorità Giudiziaria e gli altri organismi di vigilanza».

(Foto: ANSA / ENRICA DI BATTISTA)

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