Ignazio Marino e il Giubileo, il prefetto: “Basta farci del male”
30/09/2015 di Redazione
Ignazio Marino e il Giubileo, il prefetto Franco Gabrielli ha le idee chiare dopo le ultime polemiche, le parole di Papa Francesco, le mille versioni sul viaggio del sindaco negli Stati Uniti, le parole di Monsignor Vincenzo Paglia su un ipotetico raffreddamento dei rapporti per la gestione dell’Anno Santo della Misericordia: lavorare tanto, fare presto e fare bene. Perché i problemi di Roma in vista dell’appuntamento giubilare sono davvero tanti.
IGNAZIO MARINO E IL GIUBILEO, IL PREFETTO: “BASTA FARCI DEL MALE”
Il Messaggero nella Cronaca di Roma dettaglia i pensieri del rappresentante del Governo insediato a Palazzo Valentini.
I granelli della clessidra corrono: mancano una settantina di giorni all’apertura della Porta Santa e i problemi sono ancora sul tavolo da risolvere. Uno per tutti: i lavori per il Giubileo che inizieranno solo a ottobre. Non solo. Ora ci si mette anche la tensione tra Vaticano e Campidoglio. Gabrielli definisce le polemiche e i retroscena che ne scaturiscono in queste ore come «bagattelle». E sa, in maniera molto pragmatica, che i problemi sono altri. E vanno oltre le costruzioni giornalistiche, seppur molto ghiotte. «Al netto della questione sicurezza, che rimane prioritaria con l’allarme Isis, il vero nodo da affrontare è rappresentato dai trasporti: saremo in grado di reggere l’onda d’urto dei pellegrini, al di là delle cifre dopate che girano, con il nostro attuale sistema infrastrutturale?». La risposta dopo l’ennesimo stop della metro dell’altro giorno, è scontata: no
Papa Francesco? Il sindaco? No: i pensieri di Franco Gabrielli sono rivolti ad Atac e alla gestione quotidiana della città che si deve preparare ad accogliere il flusso di pellegrini.
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Una sfida per la quale, è il pensiero di Gabrielli, la città evidentemente non è pronta; e in questo, l’asse fra il prefetto e il Campidoglio non si è mai interrotto, né, sembra, la sintonia.
Su questo il prefetto la pensa come l’assessore ai Trasporti Stefano Esposito, magari, certo, con toni diversi: «Serve un intervento da parte del Governo – è il ragionamento che gira in prefettura – per mettere subito le mani sulla manutenzione delle due linee, altrimenti rischiamo situazioni molto complicate, dalla ricaduta mediatica pazzesca e dalla gestione molto complicata». Ci pensa il prefetto, dunque, a riportare tutti sulla terra. Anche perché i problemi sono molti e «i miasmi di Mafia Capitale» si sentono ancora. Il Viminale gli ha dato l’incarico di bonificare il Campidoglio, tenuto in vita dal consiglio dei ministri dello scorso 27 agosto. Gabrielli in questi giorni continua a lavorare, a fari spenti, con il Campidoglio (i suoi referenti sono l’assessore Sabella e la segretaria generale Buarnè). I dirigenti coinvolti nell’inchiesta sono stati rimossi, adesso inizia la fase più complicata legata ai procedimenti disciplinari
Trasporti, funzionamento della macchina comunale, emergenze amministrative, problema dei rifiuti: i dossier sul tavolo della prefettura, che oggi parteciperà insieme agli altri soggetti istituzionali alla Cabina di Regia del Giubileo, sono molti.
In questi giorni il prefetto ripete un ragionamento legato ai rifiuti: «Prima di riportare tutte le gare a norma, senza più spezzettamenti bisognerà aspettare la primavera del 2016. E fino a quel momento tutto sarà più difficile a partire dal servizio. Ecco perché le polemiche, le ennesime, non aiutano e quel «non facciamoci del male» che gira in Prefettura arriva dritto fino al Campidoglio.