Il Capodanno 2014 sarà (quasi) senza fuochi
30/12/2013 di Maghdi Abo Abia
La notte di San Silvestro è conosciuta in tutto il mondo per la grande festa pirotecnica che celebra l’inizio dell’anno che verrà. Tanto più sfavillanti sono le luci, tanto più spettacolare sarà la festa e di conseguenza l’ingresso nel nuovo anno. Ma a differenza di quanto accaduto in passato, probabilmente questo sarà un Capodanno più morigerato. Colpa della crisi, che è riuscita dove specifiche ordinanze hanno fallito, ovvero spingere gli italiani a rinunciare ai fuochi.
UNA TRADIZIONE NON SOLO ITALIANA – La scena del veglione di Capodanno fantozziano è entrata nella mitologia culturale italiana non solo per il comportamento del Maestro Canello ma anche per il numero e la violenza dei botti sparati dagli abitanti della zona allo scoccare della mezzanotte. Un bombardamento degno di una zona di guerra arricchito dal tradizionale lancio dalla finestra degli oggetti vecchi. Ma se quest’ultimo fa ormai parte della storia culturale d’Italia, i fuochi d’artificio almeno fino agli ultimi anni avevano resistito stoicamente unendo generazioni diverse, tutti vogliosi di scatenare la santa-barbara del 31 dicembre arricchendo la statistica dei feriti e delle vittime propria di ogni primo gennaio.
IL DIVIETO AD AOSTA – Già da tre anni in molte città sono state previste ordinanze anti-botti ed anti-rumore per tutelare la salute pubblica riducendo al minimo il numero di feriti, con un occhio agli animali che patiscono a loro volta i grandi rumori con casi documentati di morti per spavento. È il caso ad esempio di Aosta e Torino. Aostasera ci parla della decisione del consiglio comunale del capoluogo valdostano che ha bandito ogni spettacolo pirotecnico esaudendo la richiesta di Legambiente. Niente fuochi quindi in tutta la città con tanto di divieto di mortaretti o aerostati in fiamme, in special modo intorno a piazza Chanoux, sede della festa cittadina. Analoga ordinanza a Torino, con multe per i trasgressori da 50 a 500 euro. Ma in questo caso monta la polemica.
LE POLEMICHE A TORINO – Come riporta Mentelocale, secondo il Wwf la scelta, fatta per tutelare gli animali, ha il sapore di una manovra propagandistica. Anche se in città è vietato l’uso dei giochi pirotecnici per tutto l’anno su tutto il territorio comunale configurando questo gesto come un maltrattamento nei confronti degli animali, secondo l’associazione l’applicazione del regolamento in questione non è mai avvenuta, tanto che la polizia municipale ha multato solo una persona. Nel veronese, come riporta Veronatoday, il divieto imposto da alcuni comuni della provincia come Bussolengo, Castelnuovo e San Martino Buonalbergo ha l’obiettivo sia di tutelare gli animali sia di proteggere specie i più piccoli dalla pericolosità dei botti, specie quelli inesplosi.
QUELLI CHE NON CI SONO SOLDI – Quest’anno però, a differenza di quanto accaduto in passato, molti comuni si sono trovati costretti a dover rinunciare agli spettacoli pirotecnici non solo per una questione di salute pubblica, ma anche per via della congiuntura economica sfavorevole. O per dirla in un altro modo, non c’erano più soldi in cassa. È il caso ad esempio di Vicenza, dove la stampa locale ha ripreso la voce del sindaco, Achille Variati, che si è limitato ad un «Non sono tempi», una frase che riassume le difficoltà di bilancio della città con la necessità di rinunciare a spettacoli pubblici per la notte di San Silvestro. Saltata anche la mostra notturna in basilica mentre i botti saranno fai da te. Pescara ha rischiato una sorte simile ma, come riportato dal Tempo, l’assessore Maria Grazia Palusci ha spiegato che con 22mila euro, Iva inclusa, «si è riusciti a organizzare uno spettacolo di livello. La spesa che incide di più è relativa ai servizi, mentre gli artisti si sono accontentati di cachet molto ridotti».
A MACCHIA DI LEOPARDO – Segno dei tempi, quindi. A Milano si è scelto d’insistere sui giochi di luce. Stessa cosa ha fatto Pisa. Bologna e Modena hanno detto no ai fuochi nella notte di San Silvestro con Reggio Emilia e Piacenza, come ricordato da 24emilia, che hanno rinunciato al Capodanno in piazza lasciando via libera ai botti, così come a Parma dove si promette una festa social con condivisioni di foto su Twitter e Facebook e feste in piazza, mentre a Napoli non mancheranno i fuochi d’ordinanza sul lungomare, così come a Roma. La Capitale, come illustrato da Italia chiama Italia, ha messo sul piatto 50.000 euro per i fuochi così come accaduto a Jesolo, dove si temeva per un Capodanno silenzioso salvo riuscire a recuperare i soldi in extremis.