Il concorso scuola di settembre per oltre 63mila insegnanti

Sarà bandito un concorso scuola per 63mila e 700 insegnanti: lo ha annunciato il presidente del Consiglio dei Ministri Matteo Renzi: “Un grande investimento sulla scuola”, ha detto il premier in Conferenza Stampa, rivolgendo un “caloroso saluto” a chi sosteneva “che il governo non si sarebbe occupato dei problemi della scuola”, ha detto Renzi. Per l’istruzione italiana saranno scelti “gli uomini e le donne migliori”.

IL CONCORSO SCUOLA PER OLTRE 63MILA INSEGNANTI

C’è chi ha trattato la scuola, negli ultimi anni, come una sorta di ammortizzatore sociale; il governo, dice Renzi riportato da Repubblica, su questo è intervenuto, inserendo in cattedra persone che avevano sulle spalle anche 20 anni di precariato: ora inizia una pagina nuova.

Il nostro convincimento molto forte è fare una scelta legata alla qualità dei nuovi insegnanti. Sono il bene più prezioso perché diamo loro i nostri figli e la conseguenza non può che essere la massima qualità sotto tutti i punti di vista. Entrare nella scuola non è un diritto: abbiamo sanato la questione dei precari per chiudere questo discorso, ma insegnare è una grande responsabilità

 

Il concorso, nelle intenzioni del governo, arriverà nel prossimo autunno.

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Abbiamo fatto un grande investimento sulla scuola nel giorno in cui si vota la riforma costituzionale che segna un passaggio di grande impatto e valore, trovo simbolico che si proceda con lo step numero 1 verso il concorso che speriamo a settembre potrà mettere in cattedra 63.712 professori

 

 

Per far sì che tutte le cattedre lasciate sistematicamente scoperte – riporta l’Ansa – negli ultimi anni vengano occupate da professori di ruolo, ci vorranno comunque degli anni.

“La supplentite – ha detto ancora il premier – finirà quando le riforme andranno a regime”. “Ci vorranno – ha aggiunto – due o tre anni”. Quanto all’organico del potenziamento “dipende – ha osservato – da come la singola scuola si organizza. Va fatto un grande investimento sui presidi perché utilizzino l’autonomia in pieno”.

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