Il Datagate e il giornalismo che perde credibilità

06/01/2014 di Mazzetta

maurizi snowden

GIORNALISMI DIVERSI – L’editoriale del NYT ha dato speranze anche a Stefania Maurizi, che segue Wikileaks per l’Espresso e che ha pubblicato diverse storie che avrebbero meritato la prima pagina di Repubblica, che invece è presidiata da inviati à la Zucconi.

zucconi snowden

GLI AMERICANI – E per un Severgnini che si pente a ruota del NYT, l’auspicato effetto sulle nostre testate si vede poco, tanto che dall’Ansa a Repubblica nell’annunciare l’editoriale americano definiscono Snowden un «talpa» (per il GRR è adirittura L’ex talpa del Datagate), termine negativo e fin dall’inizio inadatto a definire Snowden, che in Italia però è stato usato tantissimo. Ma purtroppo non si sono visti tanti pellegrini seguire il NYT a Canossa e ci sarebbe stato da stupirsi del contrario, non siamo mica americani.

LO STANDARD ITALIANO – Le nostre testate non fanno cose come quella che ha fatto la redazione del NYT, non hanno un Public Editor che discuta pubblicamente l’etica, la precisione e la linea editoriale del giornale e che apra pubblicamente una discussione sui limiti o gli errori del giornale. Quando era ormai troppo tardi, il NYT si è scusato ad esempio per la copertura dell’andata in guerra in Iraq e lo stesso ha fatto il Washington Post, nel nostro paese non è successo, per quanto ce ne fosse estremo bisogno. Nel nostro paese i giornalisti condannati per aver scritto il falso dietro compenso dei servizi più o meno deviati, se la sono rivendicata con orgoglio patriottico e sono stati proiettati in parlamento.

A CANOSSA NO, NO E NO – E non sono casi isolati, la stampa italiana è quasi sempre uno strumento che appare schierato oltre i confini del ridicolo e quando emergono storie che ne minano la credibilità non è capace di affrontarle in altro modo che rifugiandosi nel silenzio. Silenzi che ai lettori dicono molto, anche se hanno il pregio di non alimentare l’estensione della polemica e quindi limitarne i danni in maniera significativa. Difficile quindi aspettarsi che Repubblica ad esempio vada a Canossa a seguito del NYT, e parliamo del più diffuso quotidiano più o meno progressista ed europeista, figurarsi gli altri.

SECCHIATE DI COLORE SBAGLIATO – Dopo l’editoriale del NYT , La Repubblica ha pubblicato invece un esilarante pezzo sull’impegno di NSA per la realizzazione di un «computer quantistico», affidato in tutta evidenza a chi s’intende poco di computer e di fotoni che scappano da tutte le parti, nel quale si dice ad esempio che:

L’assemblaggio del dispositivo avrebbe luogo nelle cosiddette gabbie di Faraday, sistemi di contenimento in materiale elettricamente conduttore in grado di isolare l’ambiente interno da un qualunque campo elettrostatico presente al suo esterno. Le parti che andranno a comporre il computer includono infatti elettroni, fotoni e altre particelle che senza la protezione delle gabbie di Faraday si disperderebbero nell’ambiente.

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