Il grande business delle carceri minorili

24/10/2013 di Mazzetta

“SERVIZI” – Il principale fornitore di servizi carcerari della Florida è prima di tutto quello che spende di più in contributi alla politica, oltre 400.000 dollari in un anno, con i principali concorrenti che si fermano attorno ai 20.000. Un dato che dimostra una certa spregiudicatezza, che l’inchiesta dimostrerà essere il vero filo conduttore che ha guidato l’evoluzione di un fenomeno della privatizzazione.

UNA STORIA – Il protagonista di questa storia si chiama James F. Slattery, patron della Correctional Services Corp., che poi cambierà nome, e prima ancora di società che si occupavano di fornire alloggio ai disagiati per conto degli stati e in seguito di gestire prigioni per adulti, un business poi abbandonato del tutto per quelle dedicate ai minori. Slattery sbarca in Florida nel 1995, da allora non se ne andrà più, anche se una delle sue prime e principali avventure si rivela un disastro e se le sue referenze sono una scia di contratti finiti male. Gli basta chiudere la prigione finita sotto i riflettori, cambiare nome alla società e ripartire di slancio.

IL DRAMMA – Le condizioni della prigione di Pahokee avevano provocato uno scandalo e attivato un’inchiesta già negli anni ’90, che si è estinta con la chiusura dell’istituto, una mossa che ha consentito alla società di aggiudicarsi subito di seguito un altro appalto. Le condizioni a Pahokee erano così drammatiche che il giudice Ron Alvarez da paragonarlo a un piccolo paese controllato da “qualche tipo di potere malvagio”. Il potere malvagio è il profitto, perché nelle prigioni di Slattery non ci sono programmi particolarmente afflittivi, secondini divenuti famosi per la loro brutalità, niente di eccezionale, se non una corsa al risparmio della quale hanno fatto le spese i detenuti come il personale addetto, che secondo l’inchiesta ha uno spettacolare turnover di oltre il 90%.

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