I martiri sauditi che criticano la monarchia su YouTube

08/04/2014 di Mazzetta

Saudi-Executioner

NON SI FERMA – E da qui le cose per i Saud sono andate peggiorando, perché alla notizia degli arresti Twitter si è acceso di discussioni ed è spuntato addirittura un riferimento a una «rivoluzione delle carte d’identità», roba da esecuzione sul posto, mentre i video hanno continuato ad apparire, con Abul Rahman Al-Asiri che ha solidarizzato con gli arrestati, che secondo lui hanno solo chiesto il rispetto dei loro diritti e ci è andato pesante:

«Ho visto dei video clip di alcuni giovani rispettabili e gentili del nostro paese, Al-Dusari, Al-Ghamdi and Al-Harbi. Chiedevano il rispetto dei loro diritti, dei loro diritti fondamentali. Il giorno dopo sono stati imprigionati. Il probelma siete voi al Saud. Voi cercate deliberatamente d’umiliare e impoverire le persone. Il povero al Dusari dice «il mio salario è di 1.900», per Allah, non basterebbe a pagare una cena dei vostri figli. Il giorno dopo abbiamo visto uno dei principi, uno dei vostri figli, che ha comprato un’auto placcata in oro. Il problema siete voi Saud. Avete rubato tutto. Avete rubato il nostro nome e il nostro paese e ci avete annessi, In base a che diritto lo avete fatto? Avete rubato persino l’Islam. È diventato l’islam saudita, che appartiene ad Al-Fawzan, ad Al Al-Sheikh e a voi. Lo avete persino distorto. Avete tubato il Profeta, che è diventato saudita. Come per il petrolio, invece di distribuirlo e dare al popolo, avete perseguito una politica d’umiliazione e impoverimento del popolo. E anche quando e se avete distribuito il petrolio lo avete dato ai nemici della Ummah, al Sisi e ai cristiani del Libano, che guardano dall’alto in basso gli arabi e li considerano spazzatura. Il problema siete voi. Voi avete rubato tutto. Ciò è illegali, ciò è ingiusto…E quando protestiamo ci imprigionate o ci dite di lasciare il paese. Questo paese non è solo vostro. No. Le persone chiedono i loro diritti. Vogliamo libertà. Vogliamo quello che è giusto per il nostro paese. Yemen, Tunisia e gli altri sono alla seconda repubblica. L’Arabia Saudita entrerà nella prima repubblica se non vi muoverete e non userete la ragione. E a beneficio della polizia segreta, perché conosco le loro tattiche, ecco (la cartà d’identità. Abdul Rahman Ali Ahmad Ghraib Al-Asiri. La pace, misericordia e benedizione di Allah siano su di voi»

LA REPUBBLICA PROPRIO NO – Probabilmente per i Saud non esiste parola più nefasta di «repubblica» e anche Al-Asiri ha finito per portare di persona la sua solidarietà agli incarcerati, ma nemmeno questo arresto ha fermato lo stillicidio. Ecco allora il fratello di Ali Salih Al-Amri, condannato a 3 anni di carcere e detenuto da 12 senza spiegazioni e senza che gli appelli della famiglia a chiunque potesse interessarsi del caso abbiano sortito effetto. Il fratello informa anzi che presto il congiunto sarà incriminato, devono giustificare retroattivamente quei 9 anni di carcere oltre la sentenza e magari trovare il pretesto per tenerlo qualche anno di più, lo stato di diritto i Saud non sanno nemmeno cosa sia, la legge sono loro. E suo fratello dice che non ha pubblicato il video per chiedere grazia ancora una volta, ma solo per denunciare una situazione «conosciuta da molti». Poi è stata la volta di Mu’adh bin Sulaiman Al-Juhani, anche lui a minacciare gravi conseguenze se quei ladri dei Saud non apriranno i cordoni della borsa, poi è venuto il lungo messaggio di Muhammad Mut’ib Abdullah Al-Shammari che se l’è presa anche con gli ulema e i lacchè della monarchia e probabilmente la sfilata è destinata a continuare, perché ogni nuovo video suscita palpabili ondate d’indignazione e solidarietà verso gli arrestati e finora si sono susseguiti con discreta regolarità.

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