Il master di studi sull’Islam d’Europa dell’università di Padova

10/06/2014 di Redazione

A Padova nasce il primo master italiano in Islam. O meglio, come scrive il Mattino di Padova, il corso in «Studi sull’Islam d’Europa». Il progetto, di interateneo, è realizzato in collaborazione con l’Università degli Studi del Piemonte Orientale «Amedeo Avogadro». La novità è stata discussa ed approvata il nove giugno nel corso dell’incontro del Senato Accademico.

Il cosiddetto Muro di via Anelli, a Padova (Massimo Previato - Wikipedia)
Il cosiddetto Muro di via Anelli, a Padova (Massimo Previato – Wikipedia)

APERTO AD ITALIANI E STRANIERI – Il direttore sarà il professor Vincenzo Pace, già ordinario di Sociologia all’Università di Padova, sita in Palazzo del Bo. Stefano Allevi, professore che partecipa alla direzione del Master, ha spiegato che questo

«è rivolto in primo luogo a lavoratori, e in particolar modo a stranieri di religione islamica. Per esempio Imam e leader associativi, o anche donne, che devono inserirsi nel contesto della società e delle istituzioni italiane. L’obiettivo è quello di fornire loro una formazione su tutto quello che riguarda la nostra sfera pubblica, dalla laicità dello Stato a cose estremamente pratiche, ad esempio come formulare lo statuto di una associazione. Verrà affrontata anche la diffusione dell’Islam in Europa, che naturalmente ha assunto tratti distintivi molto lontani dall’Islam delle origini»

Il corso sarà inoltre destinato agli studenti italiani interessati a lavorare in contesti inter-culturali come quello dell’integrazione e del dialogo inter-religioso.

 

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LA COLLABORAZIONE DEL GOVERNO MAROCCHINO – Il master è nato da un percorso partito più di due anni fa, da un progetto dell’Università di Padova che aveva ricevuto il patrocinio del ministero dell’Interno. Recenti accordi hanno consentito di rinnovare ed ampliare il corso, con il coinvolgimento dell’Università Avogadro del Piemonte, la Statale di Milano e l’Università dell’Insubria di Varese. Con la collaborazione del governo del Marocco. Continua Allevi:

«Già in questi anni abbiamo raggiunto ottimi risultati, sia per il costante interesse da parte di studenti e lavoratori, sia anche per il supporto ricevuto da parte delle istituzioni. Il governo marocchino, ad esempio, ha finanziato spontaneamente borse di studio destinate ai marocchini residenti in Italia, perché voleva che si formassero nella nostra facoltà. Ora, grazie ai nuovi accordi, il master potrà crescere, anche sul fronte delle iscrizioni, ma la sede ed il comitato scientifico rimarranno interni al nostro ateneo, dove abbiamo dimostrato di avere il personale e le competenze adatte a sostenerlo»

IL CORSO E LA CITTÀ DEL «MURO» – Certo appare curioso che a Padova, città diventata famosa nel 2006 per l’innalzamento della barriera di via Anelli, chiamata «muro» dalla stampa, il cui obiettivo era quello di separare gli immigrati, magrebini e nigeriani (lo spiega Repubblica) dopo casi di violenze, spaccio, prostituzione. Al di qua della barriera, nelle abitazioni che prima ospitavano studenti, nacque anche una moschea. Oggi invece il corso punta ad armonizzare l’integrazione tra le comunità ed è facile immaginare il simbolismo con una situazione che in passato aveva imbarazzato il municipio che si era dovuto difendere dalle accuse di segregazione per aver installato una barriera lunga 84 metri ed alta tre. (Photocredit copertina Lapresse)

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