Il professore a processo per un abbraccio
02/12/2011 di Dario Ferri
Accade a Cagliari. Un insegnante finisce sotto accusa per tentata violenza sessuale
I contorni della vicenda sono poco chiari. Ma non per questo la storia perde d’interesse. Il caso si addice molto ad una trama da film. Sadro Farris, un insegnante della scuola media di Quartu Sant’Elena, abbraccia un’alunna. La consola affettuosamente. Forse il suo è un gesto troppo lascivo. La studentessa lo definisce “pedolfilo” in una pagina di diario. Il padre della ragazza scopre la lettera. Denuncia. E il professore finisce sotto processo per tentata violenza sessuale. Sarà giudicato dal Tribunale di Cagliari.
LA FRASE: “IL PROF E’ UN PEDOFILO” – Ricostruisce la storia oggi Massimo Ledda su L’Unione Sarda:
Una vicenda delicatissima, piena di punti interrogativi ancora da chiarire, iniziata nel maggio del 2009. A far scattare l’inchiesta è il padre della ragazzina, che leggendo il suo diario trova una frase inquietante: oggi ho scoperto che il mio prof è un pedofilo. L’uomo chiede spiegazioni alla figlia, che gli racconta di quell’abbraccio che a suo dire aveva qualcosa di strano, di troppo morboso. Il padre va così dai carabinieri che subito informano la Procura. Il fascicolo finisce sulla scrivania del pm Rossana Allieri, che iscrive Farris nel registro degli indagati con la pesantissima accusa di tentata violenza sessuale su minore. Il docente casca dalla nuvole: «La ragazza ha equivocato le mie intenzioni, è vero che l’ho abbracciato ma solo per darle un po’ di conforto». In effetti la studentessa sta attraversando un periodo difficile. I genitori si stanno separando e lei è in piena crisi. Piange spesso e in classe tutti si sono accorti che qualcosa non va. Il professore Sandro Farris, che è anche uno psicoterapeuta, si sarebbe così fatto avanti per aiutarla.Tanto che tra i due si instaura un rapporto che va oltre quello tra docente e allievo, testimoniato anche dalle numerose telefonate e sms che la ragazzina fa e invia al professore. Niente di morboso però, almeno stando alla versione dell’imputato.
LA MANO SULLA SCHIENA – L’episodio incriminato, quello cui si riferisce l’alunna nella frase scritta nel diario personale, sarebbe avvenuto nella stanza dei bidelli una mattina del maggio di due anni fa. Continua L’Unione Sarda:
Secondo il racconto della studentessa, con la scusa di confortarla mentre lei piangeva, il docente l’avrebbe abbracciata, ma in un modo che avrebbe turbato la ragazzina al punto da convincerla che ci fosse sotto qualcosa. «Con le mani mi accarezzò la schiena – spiegò in aula, quando fu interrogata, la presunta vittima – fermandosi poco prima dei glutei». La domande però restano: basta questo per accusare qualcuno di tentata violenza sessuale? Ed è possibile che la ragazzina abbia davvero frainteso le intenzioni del prof? Ai giudici la risposta.