Il ritorno alla vita di un beagle di Green Hill

10/12/2012 di Maghdi Abo Abia

CANE DA GUARDIA – Ciò lo porta a sviluppare un senso di protezione nei confronti della sua famiglia. Ad esempio è diffidente ed impaurito con chi non conosce, ed a volte anche con gli stessi membri della famiglia, i quali magari sono coperti per via del freddo. Per questo motivo a volte si comporta in modo un po’ aggressivo. Con il passare del tempo sta prendendo confidenza con tutti regalando feste ai suoi padroni quando non li vede ed iniziando per la prima volta in questi ultimi giorni a godere del piacere di una passeggiatina.

FRUSTRAZIONE – Purtroppo a causa del suo passato Banjo si trova nella spiacevole situazione di manifestare una certa diffidenza in qualsiasi frangente. Non riesce a dare libero sfogo ai propri sentimenti probabilmente a causa di traumi sconosciuti patiti nei suoi primi due anni in gabbietta. La speranza è che grazie all’amore ed all’affetto di una famiglia anche Banjo possa dare libero sfogo alla dolcezza ed alla curiosità propria della razza, anche perché a causa della selezione il cane rispetta al 100 per cento i canoni dei beagle.

UNO DI NOI – Banjo inizia quindi a vedere una via d’uscita. Tutto questo è stato possibile solo grazie all’amore di una famiglia che ha cercato e voluto un cane da poter curare e far crescere sano, preoccupandosi per lui, per la sua alimentazione, per la sua psiche, per la sua salute. Un miracolo reso possibile grazie anche all’Enpa di Voghera che ha visto in questa famiglia le persone giuste che avrebbero potuto aiutare Banjo. Il tutto senza animalisti, volontari, esperti di varia natura. Ora però resta un ultimo problema. Come detto il cane è in affido e tecnicamente in futuro potrebbe accadere che qualcuno possa reclamare la proprietà di Banjo. Giangiacomo è stato chiaro: “venissero a prenderlo. Non uscirebbero più di casa”.

 

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