Il viaggio (con ritorno) dall’orrore dell’Isis di due ragazzi di 16 e 17 anni
19/01/2016 di Redazione
ISIS teenager
due adolescente svizzeri di origini kosovare sono riusciti a tornare dalla jihad. Dopo la fuga in Siria il padre dei due ragazzi, Edita di 16 anni e Visar di 17, è riuscito a mettersi in contatto con loro e pagare i soldi per la loro liberazione. Un viaggio verso l’ISIS che mostra ancora una volta quanti adolescenti europei siano attratti dall’aura di avventura e ribellione del sedicente califfato islamico.
ISIS DONNE
Edita e Visar sono due ragazzi di Winterthur, una cittadina svizzera vicina a Zurigo, che sono stati interrogati per quattro giorni dalle autorità elvetiche. Tra una settimana la loro vita tornerà alla normalità, con la quotidianità di scuola-famiglia-amici da cui erano scappati un anno fa per recarsi in Siria. Edita, 16enne, è diventata una sposa dell’ISIS, una delle tante donne straniere che si trasferiscono nel sedicente califfato, e sono affidate come compagne dei guerriglieri dell’organizzazione terroristica di al-Baghdadi. Dalle ricostruzioni fornite dagli amici della famiglia agli inquirenti, la quindicenne di Winterthur avrebbe vissuto in un casa con donne provenienti da Germania e Austria nei primi mesi di affiliazione all’ISIS. Il fratello Visar, con cui era partita per la jihad oltre un anno fa, la visitava regolarmente a Raqqa. Il diciassettenne svizzero di origini kosovare invece ha frequentato per diversi mesi un centro religioso per imparare gli insegnamenti del Corano, formazione religiosa propedeutica al suo futuro impegno da guerrigliero.
ISIS WINTERTHUR
Il padre dei due ragazzi, Haljit L., si è battuto in tutti i modi per salvare i figli dall’ISIS. Dopo esser andato in Turchia per seguire l’ultima traccia lasciata da Edita e Visar, il padre dei due teenager svizzeri dell’ISIS, insieme a un amico, ha contatto ex guerriglieri del califfato, i servizi segreti così capi villaggio per poter ritrovare i figli. Visar comunicava con regolarità su WhatsApp, e grazie a questo contatto il padre è riuscito a organizzare la liberazione dei due ragazzi di Winterthur. A quanto risulta dalla testata svizzera Blick Haljit L. ha pagato diverse decine di migliaia di euro per riscattare Edita e Visar. La spinta decisiva per scappare dal califfato è arrivata dalla ragazza, stanca della vita da sposa dell’ISIS molto diversa da quanto promesso sui forum di internet così come nel centro islamico di Winterthur in cui si era radicalizzata. Per i due ragazzi, dopo gli interrogati della magistratura e della polizia federale, si apre ora una nuova vita, una prospettiva non scontata visto che abbandonare l’ISIS non è per nulla facile. Per la loro sicurezza i due adolescenti saranno trasferiti in scuole sotto falso nome, una copertura necessaria per sfuggire ai tanti simpatizzanti del jhadismo presenti in Svizzera.
Photo credit: MARWAN IBRAHIM/AFP/Getty Images
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