Ravenna, gli imam imparano la Costituzione. È la prima volta in Italia
11/01/2017 di Redazione
Lezioni di diritto costituzionale all’ombra della moschea di Ravenna. Partirà da qui un progetto bandito dal Ministero dell’Interno e preso in carico dalla Fondazione Flaminia, ente che investe risorse per sostenere lo sviluppo dell’università della Romagna. Sei gli atenei italiani coinvolti e prime lezioni nel mese di febbraio: gli allievi saranno imam e ministri di culto di religioni che non hanno mai stipulato accordi e intese con lo Stato italiano.
IL PRIMO CORSO DI COSTITUZIONE PER IMAN
Si tratta della prima iniziativa del genere nel nostro Paese, volta a rafforzare l’integrazione consapevole e il dialogo tra le religioni. Le lezioni di diritto costituzionale (ma anche di diritto ecclesiastico e di sociologia) verranno finanziate dal Fami (il Fondo Asilo Migrazione e Integrazione) e saranno tenute da docenti dell’Alma Mater e delle università della Calabria, di Bologna, di Salerno, di Bari, di Pisa e di Firenze.
“Vogliamo contribuire alla costruzione di una convivenza sociale pacifica e non violenta” – ha detto il professor Giovanni Cimbalo, direttore del corso – “Occorre favorire la libertà religiosa facendo informazione su diritti e doveri, sul diritto civile, su ciò che lo Stato garantisce in materia di libertà di culto e di diritti umani”.
COME FUNZIONA IL CORSO DI COSTITUZIONE PER IMAN
I corridoi del campus di giurisprudenza dell’Università di Ravenna verranno percorsi da una decina di studenti provenienti da Paesi al di fuori dell’Unione Europea, ognuno seguito da un tutor. I docenti interessati dal progetto approfondiranno temi cruciali nei processi di integrazione religiosa quali la libertà dell’esercizio del culto, le norme dello Stato relative all’utilizzo dei luoghi sacri, il rispetto delle altre religioni e dei non credenti.
“Lo scopo – ha precisato la professoressa Federica Botti, coordinatrice del corso – è quello di creare un clima di tolleranza attraverso l’insegnamento di diritti e doveri presenti nelle nostre società democratiche ai rappresentanti extracomunitari dei loro gruppi religiosi. I nostri allievi provengono dall’Islam, ma anche dalla galassia ortodossa e protestante”.
La scelta di Ravenna come sede del corso di studi ha anche un forte contenuto simbolico. Qui è stata costruita l’unica moschea dell’Emilia Romagna e qui, pochi giorni fa, è stata attuata la seconda espulsione del 2017, ai danni di un tunisino che possedeva materiale della propaganda jihadista.
Foto copertina: pagina Facebook di Moschea grande di Ravenna