Inchiesta Petrolio: il dossier fotografico fantasma contro il ministro Graziano Delrio
07/04/2016 di Redazione
Veleni e ricatti fino a dossier contro il ministro delle infrastrutture Graziano Delrio. L’inchiesta Petrolio rivela uno scenario preoccupante, con l’ex ministro Federica Guidi che «si muove per agevolare le aziende del compagno Gianluca Gemelli, ma si lamenta anche delle “pressioni” che deve subire dai colleghi». Oggi l’ex ministro sarà ascoltato dagli inquirenti come persona informata dai fatti e dovrà chiarire sul suo rapporto con l’ex compagno Gianluca Gemelli, coinvolto nell’inchiesta.
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GIANLUCA GEMELLI E IL DOSSIER CONTRO GRAZIANO DELRIO
Oggi sia la Stampa che il Corriere della Sera raccontano del rapporto tra Valter Pastena, direttore generale della Ragioneria generale dello Stato e Gianluca Gemelli. Quest’ultimo gli promette rivelazioni contro il ministro Graziano Delrio. Riporta Fiorenza Sarzani su Corriere della Sera:
«Gemelli domanda se all’esito di tutto ci sarà un rimpasto pesante e se si faccia già il nome di Federica (Guidi). Pastena dice che l’intenzione è quella di fare un’unica infornata delle persone che non sono sottomesse a Renzi». La conversazione continua su interessi personali. Fino a svelare l’esistenza di un dossier con foto contro Delrio».
Gemelli: Io vengo mercoledì e sto fino a venerdì, giovedì, venerdì, quindi problemi non ce n’è però dobbiamo organizzare in fretta quella cosa!
Pastena: allora ci organizziamo…intanto la andiamo a trovare… io ti devo parlare da vicino, molto da vicino… addirittura ti puoi togliere pure qualche sfizio… ma serio ti puoi togliere qualche sfizio..eh? tieni conto che i Carabinieri prima che tu venissi là, sono venuti a portarmi il regalo in ufficio, perché tu non stai attento. Hai visto il caso di Reggio Emilia? Finito sto casino usciranno le foto di Delrio a Cutro con i mafiosi… Tu non ti ricordi quello che io ti dissi, che c’era un’indagine, quelli che hanno arrestato a Mantova, a Reggio Emilia, i Cutresi, quelli della ‘ndrangheta no, te l’ho detto, perché chi ha fatto le indagine è il mio migliore amico, e adesso ci stanno le foto di Delrio con questi.
La Stampa riporta:
Pastena fa riferimento all’inchiesta «Aemilia» sul radicamento della ’ndrangheta in Emilia Romagna, nell’ambito della quale il ministro Delrio è stato sentito non da indagato, ma come persona informata dei fatti a proposito di un viaggio nel Comune di Cutro – gemellato con Reggio Emilia, di cui lui era sindaco – avvenuto nel 2009. Da quell’incontro non emerse alcun rilievo nei confronti di Delrio.
OLTRE AL DOSSIER SU GRAZIANO DELRIO GEMELLI PRESSAVA GUIDI
Nell’informativa in mano al Corriere gli agenti spigano come Gemelli continuasse a spiegare «di aver messo “in croce” Federica (Guidi), dicendole di fregarsene di tutti (e vedremo come con “tutti” Gemelli intendeva riferirsi ai vari Andrea Guerra, Luca Lotti, ecc.) e di pensare solo ad una persona (riferendosi ovviamente allo stesso Broggi); ed un riferimento lo faceva pure ai vari Montante (Montante Antonello, Presidente Confindustria Sicilia) e Quinto Paolo (capo segretaria della senatrice Anna Finocchiaro)».
«Allora, Federica l’ho messa in croce»
Dice Gemelli: «Ti volevo solo dire quello che sto facendo… Allora, Federica l’ho messa in croce, gli ho detto “senti, figlia mia”, ma io non perché anche l’hanno fatta incazzare Renzi, poi c’è ‘sto testa di c… di questo qua di Luxottica, come si chiama, Andrea Guerra che glielo hanno messo a controllare la cosa dell’acciaieria e l’Ilva! E le stanno rompendo…ho detto “senti tu mollali”, ora c’è Montezemolo che vuole prendersi l’Ice però sotto la Presidenza del Consiglio, no sotto il Ministero dello Sviluppo Economico, voleva fare la guerra di crociate, gli ho detto “senti fammi ‘na cortesia , stà cosa, guarda, se tu metti una combinazione, Renzi – Montezemolo, due che mezzora di lavoro nella loro vita non l’hanno mai fatta e che devono… Non solo questo, però m’ha detto: “Gianlu io c’ho Luca Lotti che mi sta massacrando su ogni cosa di queste ci mette il becco”. Dico, “tu non ti preoccupare».
(foto copertina ANSA/GIUSEPPE LAMI)