Il web augura lo stupro a tre giornaliste che si occupano di migranti
04/09/2017 di Gianmichele Laino
C’era chi aveva intervistato l’imam di Bari indossando il velo. C’era chi aveva denunciato l’orribile manifesto di Forza Nuova sugli stupri e sui migranti. Dall’oggi al domani, le giornaliste Antonella Napoli, Tea Sisto e Silvia Dipinto si sono trovate le bacheche dei loro account social piene zeppe di insulti sessisti. Da chi augura loro lo stupro a chi prevede che la «rabbia del popolo» si scatenerà con violenza contro di loro.
LEGGI ANCHE > Il manifesto anti immigrati di Forza Nuova con l’immagine della propaganda fascista
INSULTI SESSISTI GIORNALISTE, LA DENUNCIA DELLA FNSI
Ma il mondo della stampa non ci sta ed esprime una netta condanna a questi episodi. Raffaele Lorusso e Giuseppe Giulietti – rispettivamente segretario generale e presidente della Federazione Nazionale della Stampa Italiana – hanno lanciato un monito e una denuncia: «Si sta assistendo – scrivono in una nota – a una vera e propria escalation nei confronti di colleghe che ‘osano’ affrontare temi delicati come l’immigrazione. Gli insulti sessisti vanno sanzionati nelle sedi competenti».
Non ci sono, del resto, soltanto gli organi ufficiali a fare una levata di scudi nei confronti di Napoli, Sisto e Dipinto. La solidarietà di tanti giornalisti a titolo personale o di semplici lettori offre una sorta di appiglio di speranza in un mondo – come quello del web – sempre più ostile a chi si occupa di certe tematiche.
Così, Tea Sisto e Antonella Napoli – ad esempio – hanno scelto di pubblicare tutti i messaggi di solidarietà che stanno arrivando loro nelle ultime ore. Una sorta di contraltare rispetto a parole spregevoli, che sono state costrette a subire negli istanti immediatamente successivi alla pubblicazione dei loro articoli.
INSULTI SESSISTI GIORNALISTE, ECCO ALCUNI ESEMPI
Sembra incredibile che, in pieno 2017, le donne – specialmente coloro che svolgono una funzione pubblica – possano subire degli insulti del genere ed essere considerate addirittura «nemiche del popolo italiano». Tuttavia, nonostante gli haters e le vere e proprie minacce di cui sono state bersaglio, continuano ogni giorno a lavorare, occupandosi di tematiche delicate. È la migliore risposta a chi le vorrebbe vittime di uno stupro.