Isis, operazione congiunta Russia-Turchia in Siria

18/01/2017 di Redazione

Operazione Russia-Turchia in Siria contro l’Isis. Stando a quanto fa sapere il capo del dipartimento generale operativo dello Stato maggiore russo, il generale Serghiei Rudskoi, citato dalla Tass, le forze aeree russe e quelle turche stanno effettuando una prima operazione aerea congiunta contro lo Stato Islamico nei sobborghi del centro abitato di El Bab, nella provincia siriana di Aleppo.

 

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«All’operazione aerea concordata con la parte siriana – ha precisato il generale russo Rudskoi – partecipano nove aerei d’assalto delle forze aerospaziali russe, in particolare quattro Sukhoi Su-24M, quattro Sukhoi Su-25 e un bombardiere Sukhoi Su-34, nonché otto aerei delle forze turche, quattro F16 e quattro F4. Vengono colpiti 36 obiettivi». Il generale russo ha spiegato che tutti gli obiettivi erano stati precedentemente concordati dai due Stati maggiori e dai comandi dei gruppi aerei dei due paesi e che «nel corso degli ultimi giorni si è svolta una ricognizione addizionale» di questi obiettivi «usando i droni e i mezzi di osservazione spaziali».

Inoltre, come riferisce ancora il generale le truppe del governo siriano, con il sostegno delle forze aeree russe, stanno portando avanti contro i miliziani dell’Isis un’offensiva nella zona di Palmira. «Abbiamo ricevuto informazioni, confermate da alcune fonti, sullo spostamento di un grande quantitativo di esplosivi nella zona di Palmira effettuato dai terroristi dell’Isis allo scopo di distruggere il patrimonio storico-mondiale», ha spiegato Rudskoi, precisando che «attualmente nella zona di Palmira le forze governative, col sostegno delle forze aerospaziali russe, svolgono azioni offensive contro i miliziani dell’Isis».

Oltre 2.200 miliziani avrebbero deposto le armi nella valle del fiume Wadi Barada, nella provincia siriana di Damasco. «Con la partecipazione diretta degli ufficiali russi in nove centri abitati della zona è stata organizzata la riconciliazione delle parti belligeranti, in seguito alla quale 2.274 miliziani hanno messo fine alla loro resistenza armata. La maggior parte di loro ha deposto le armi ed è tornata alla vita pacifica, ai miliziani che non hanno voluto rimanere nei centri abitati pacificati è stata data la possibilità di partire con le loro famiglie verso la provincia di Idlib».

 

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