La mappa di chi non vaccina i bambini (l’Italia in pole)
05/10/2015 di Redazione
L’Italia si vaccina si preoccupa di meno di vaccinare i bambini. A rivelarlo sono gli ultimi dati diffusi dal Ministero della Salute, relativi alle attività di monitoraggio delle vaccinazioni incluse nel Piano nazionale di prevenzione vaccinale (PNPV). Nel nostro paese le coperture vaccinali a 24 mesi d’età, relative all’anno 2014 (coorte di nascita 2012), contro la poliomielite, il tetano, la difterite, l’epatite B e la pertosse (che nel 2013 erano di poco superiori al 95%, valore minimo previsto dall’obiettivo del Piano) nel 2014 sono scese al di sotto di tale soglia.
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VACCINI, IL PRESIDENTE ISS: «SCENDERE SOTTO LA SOGLIA MINIMA SIGNIFICA AUMENTARE IL RISCHIO DI EPIDEMIE»
In particolare la copertura relativa alla vaccinazione per Haemophilus influenzae b, Hib, che nel 2013 era pari al 94,5%, è rimasta sostanzialmente invariata mentre quella contro morbillo, parotite e rosolia, Mpr, è diminuita di quasi 4 punti percentuali rispetto ai dati aggiornati del 2013, passando precisamente dal 90,3% all’86,6%. Si tratta di dati preoccupanti, anche perché in controtendenza con l’andamento di qualche anno fa. Il calo di vaccini riguarda soprattutto regioni come Marche, Abruzzo, Valle d’Aosta, e per il morbillo anche la Puglia. «Questa situazione – ha spiegato il Presidente dell’Istituto Superiore di Sanità Walter Ricciardi – che tende progressivamente a peggiorare, rischia di avere gravi conseguenze sia sul piano individuale che collettivo poiché scendere sotto le soglie minime significa perdere via via la protezione della popolazione nel suo complesso e aumentare contemporaneamente il rischio che bambini non vaccinati si ammalino, che si verifichino epidemie importanti, che malattie per anni cancellate dalla protezione dei vaccini non siano riconosciute e trattate in tempo».
(Foto di copertina: Joe Raedle / Getty Images News)