Sullo Ius soli Beppe Grillo vuole far decidere il popolo
28/02/2017 di Stefania Carboni
Mentre il presidente del Pd Matteo Orfini chiede la fiducia sul ddl sullo ius soli, ovvero l’acquisto della cittadinanza in base al luogo di nascita, il Movimento 5 stelle prende una posizione definitiva sulla tematica. O meglio Beppe Grillo.
COSA DICE BEPPE GRILLO SULLO IUS SOLI
Nel post intitolato “Ius soli, repetita iuvant” Grillo ricorda che «in Europa non è presente, se non con alcune eccezioni estremamente regolamentate, lo Ius soli. Dalle dichiarazioni della sinistra che la trionferà (ma sempre a spese degli italiani) non è chiaro quali siano le condizioni che permetterebbero a chi nasce in Italia di diventare ipso facto cittadino italiano. Lo Ius soli – ricorda – se si è nati in Italia da genitori stranieri e si risiede ininterrottamente fino a 18 anni è già un fatto acquisito. Chi vuole al compimento del 18simo anno di età può decidere di diventare cittadino italiano. Questa regola può naturalmente essere cambiata, ma solo attraverso un referendum».
Un referendum che ovviamente costa, un referendum che andrebbe organizzato, proposto, sul quale potrebbero esser raccolte firme. Una strada insomma tutta in salita. Mentre il ddl va avanti. La legge si discute in Senato a partire da oggi, 28 febbraio, dopo uno stop di quasi un anno e mezzo dal sì deciso alla Camera dei deputati nell’ormai lontano ottobre 2015. In Senato rischia di trovare il muro di Ncd, Fratelli d’Italia. E paradossalmente l’astensionismo dei 5 stelle.