Jovanka Broz e l’addio finale alla Jugoslavia di Tito

28/10/2013 di Mazzetta

SERBIA-POLITICS-COMMUNISM-TITO-WIDOW

MISSIONE FIRST LADY – A proporla a Tito fu Ivan Krajaèiæ-Stevo, ma il maresciallo la giudicò troppo selvaggia e indicò invece Zinka Kunc, una nota cantante d’opera yugoslava. A quel punto Stevo contatta la donna, che però pone le sue condizioni, su tutte una specie di periodo di prova durante il quale vedere se la cosa avrebbe potuto funzionare.Vanno a vivere insieme, ma Kunc non sopporta le misure di sicurezza, il protocollo e le troppe persone al servizio del futuro marito, 21, di cui 16 addette allla cucina e ancora meno di essere costretta a comunicare con lui attraverso messaggi scritti. La relazione tramonta e nell’aprile 1955, dopo che i due si sono frequentati e provati a vicenda, Tito sposa Jovanka, finalmente convinto di avere più bisogno di una donna energica che lo aiuti che di una donna famosa da esibire. Jovanka frequentava il palazzo presidenziale dal 1945 ed era una donna molto attraente, ma era anche estremamente disciplinata, piena d’energia e il più giovane ufficiale donna dell’esercito. Avrà bisogno di tutte le sue energie per portare a termine i suoi compiti per la soddisfazione del maresciallo, assecondandolo nelle sue passioni e curando le sue 40 residenze sparse per il paese, del suo Treno Blu e dello yacht Galeb, oltre ad accompagnarlo in tutte le visite di stato e le occasioni ufficiali. Lo accompagnerà anche in tutto il mondo e sarà la prima a sapere dell’intuizione che porterà il marito a fondare il movimento dei paesi non alllineati, quelli che non stavano con L’URSS e nemmeno con gli USA.

L’IMPRONTA SOVIETICA – La Yugoslavia restava però un regime socialista retto da un uomo forte allevato e mandato da Mosca. Josif Broz, ufficialmente di umilissime origini, usava sicuramente l’identità di un uomo morto durante la guerra, era stato il cofondatore del partito comunista yugoslavo ed era il fulcro di un culto della personalità di stampo tipicamente sovietico. Tito tirava di scherma, andava a cavallo e aveva gusti e abitudini che spinsero a sospettare che si trattasse del discendente di una famiglia nobile, Jovanka era probabilmente una delle ultime persone ancora in vita ad aver condiviso il segretomai rivelato delle sue origini.

IL PRESIDENTE A VITA – Nel 1971 viene approvato l’emendamento costituzionale che nomina Tito presidente a vita, ma già allora il maresciallo ha devoluto il potere ad aiutanti ed ex compagni della lotta partigiana, che negli anni a venire lo isoleranno sempre di più fino a separarlo da Jovanka, accusata insieme ad altri di prepare un golpe, in realtà l’unica che poteva spingere il generale alla riscossa.

«Il Maresciallo ed io non ponemmo mai fine al nostro matrimonio ma io venni isolata, costretta a rimanere in una residenza sorvegliata, fecero di tutto per tenerci separati accusandomi di avere ordito un complotto contro di lui: cercavano di regolare i loro conti attraverso di me»

Share this article