La bufala della tabaccheria “vietata” agli italiani
02/03/2015 di Redazione
Il Giornale travisa il testo per il bando per una tabaccheria in Umbria e racconta ai suoi lettori la storia di un privilegio riservato agli immigrati. Una bufala ridicola, resta solo da capire se partorita con dolo o dall’alto di una clamorosa ignoranza.
COME NASCE UNA BUFALA – L’articolo non lascia dubbi, si parla di «tabaccheria “vietata” italiani» e di «bando riservato ai profughi» fin dal titolo. Poi Fabio Franchini copincolla parte del testo del bando, quella dove si dice che:
“Il concorso è riservato alle seguenti categorie di persone: profughi già intestatari di generi di monopoli nei territori di provenienza; invalidi di guerra, orfani di guerra, vedove di guerra e categorie equiparate per legge; decorati al valore militare, altri profughi, mutilati e invalidi del lavoro con riduzione della capacità lavorativa non inferiore al 40%, vedove di caduti sul lavoro”.
IL «PRIVILEGIO» PER I PROFUGHI – Completa il capolavoro la frase: «Il bando scadrà a fine marzo: un mese che gli italiani, tagliati fuori, impiegheranno come spettatori impotenti». Peccato che non sia vero niente e che il richiamo contenuto alle categorie «privilegiate» venga da una legge del 1957 e non sia per niente rivolto ai «profughi» in arrivo da altri paesi. I profughi in questione sono infatti quelli, cittadini italiani, in fuga dalle nostre ex colonie o dai territori della ex-Jugoslavia e per di più dovrebbero essere « già intestatari di generi di monopoli nei territori di provenienza», cioè già titolari di una licenza di tabaccheria rilasciata dai Monopoli di Stato durante la loro occupazione e amministrazione coloniale. Il bando quindi non si rivolge per niente ai «profughi» stranieri che arrivano dall’Africa o da altrove, ma a precise categorie d’italiani. Chiaramente, come nel caso degli altri richiamati nel bando ad eccezione dei mutilati e invalidi del lavoro, ce ne sono rimasti decisamente pochi, visto il tempo trascorso dal 1945, e quasi nessuno in età da lanciarsi nella costituzione della nuova impresa.
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RAZZISMO CHE COLA – Sono invece sempre più numerose le «notizie» diffuse ad arte per gettare lo stigma sugli immigrati o per diffondere la percezione che siano addirittura dei «privilegiati» ai quali lo stato passa un discreto mensile e, in questo caso, offre la precedenza ai «profughi» la precedenza sugli «italiani». In realtà non c’è nulla di nuovo, nessuna «trovata» e nessun bando «singolare», come da sempre accade in Italia il rilascio delle licenze delle tabaccherie è rivolto di preferenza ad alcune categorie protette. Una scelta che ha fatto delle licenze un ammortizzatore sociale che ha funzionato egregiamente nel dopoguerra e che continua a funzionare anche oggi, offrendo un’occasione di lavoro a mutilati e invalidi. E un’occasione l’ha offerta anche al Il Giornale, quella di diffondere una bufala ritoccando un articolo de La Nazione all’uopo, articolo subito rilanciato dalla galassia di siti e account nazi-social, che gradiscono moltissimo le notizie relative ai privilegi concessi agli stranieri, anche se invariabilmente falsi.