La bufala del ritorno della Fini-Giovanardi sulla droga

17/03/2014 di Mazzetta

REPRESSIONE IN RITIRATA – Sembra quindi che discussione ci sia stata e che a farne le spese sia stato il testo di Lorenzin, anche se la forma scelta dal governo ha sollevato un’obiezione di Giorgio Bignami, presidente di Forum Droghe, che ha fatto notare come essendo essendo «un atto amministrativo avrebbe dovuto da compiersi mediante Decreto ministeriale, secondo le linee stabilite in legge, e non materia di nuova legge. Un problema che lo mette a rischio di ricorsi esattamente come quello che ha affondato la Fini-Giovanardi. Il Forum poi critica anche la scelta di rimandare ad un altro decreto la definizione e distribuzione delle pene, che non è urgente e che dovrebbe passare almeno per una discussione parlamentare. Lo stesso Ufficio delle Nazioni Unite sulle droghe e il crimine (UNODC) la settimana scorsa ha suggerito di depenalizzare il consumo di droghe leggere, e di adottare pene alternative per il recupero e questo cambiamento di rotta, epocale, è emerso anche tra le pieghe della  conferenza di Vienna  «La depenalizzazione del consumo di droga può essere un modo efficace per decongestionare le carceri  redistribuire le risorse in modo da assegnarle alle cure e facilitare la riabilitazione». I consumatori fermati dalle forze di polizia andranno considerati come pazienti da recuperare e non più delinquenti, secondo l’UNODC il problema del consumo di droga non deve essere affrontato dal punto di vista penale, ma con l’obiettivo di rieducare e prevenire attraverso una decisa azione culturale.

LEGGI ANCHE: Cosa succede dopo la bocciatura della Fini-Giovanardi

IL MONDO VERSO LA DEPENALIZZAZIONE DEL CONSUMO – In sintonia quindi anche la dichiarazione finale al termine dell’incontro della commissione di Vienna, il Draft Joint Ministerial Statement of the 2014 high-level review by the Commission on Narcotic Drugs of the implementation by Member States of the Political Declaration and Plan of Action on International Cooperation towards an Integrated and Balanced Strategy to Counter the World Drug Problem riconosce il fallimento delle politiche seguite negli ultimi 15 anni e sposa l’approccio fondato su depenalizzazione, riduzione del danno e assistenza medica ai consumatori. Una svolta epocale, che ha avuto molto meno risonanza dei periodici proclami di guerra alla droga che ci hanno ammorbato negli ultimi decenni. Difficile quindi che le pulsioni repressive di NCD e compagnia possano trovare sfogo e non solo perché il governo sia interessato a svuotare le carceri senza ricorrere all’amnistia come ha ventilato qualcuno.

MANCA UNA DISCUSSIONE PUBBLICA – Per quello che c’interessa più da vicino, in attesa di vedere le nuove tabelle nero su bianco, dovremmo quindi essere ritornati alla normativa prevista dalla Craxi-Iervolino-Vassalli. C’è poi da dire che la pubblicazione di nuove tabelle non sana la nullità di quelle precedenti sancita dalla Consulta, il che significa che qualsiasi rimaneggiamento di tabelle e sanzioni potrà mai far tornare a valere la Fini-Giovanardi per chi, ai suoi sensi, è già stato condannato o incriminato, in questo senso il timore per l’affollamento delle carceri, imputato al ministro della Giustizia Orlando, non può quindi avere per oggetto la sorte di quelli che potrebbero uscire grazie alla sentenza della Consulta, ma semmai il destino dei futuri incriminati e il timore che le prigioni continuino a riempirsi di consumatori di droghe leggere, esattamente come accadeva ai tempi della Craxi-Iervolino-Vassalli e com’è accaduto in misura ancora maggiore dopo le modifiche introdotte dalla Fini-Giovanardi. Il governo, da quello che ha detto Lorenzin, si è dato 60 giorni per definire un nuovo decreto che dovrebbe ridisegnare la legge sulla droga e sarebbe bene che questo tempo fosse impegnato da un dibattito pubblico del quale per ora non si vede traccia e che difficilmente ci sarà, perché evidenzierebbe la contrapposizione su questione di principio all’interno della compagine governativa, nella quale a lume di memoria le posizioni sul tema divergono di parecchio.

 

Share this article