La guerra tra Taxi e Noleggio con Conducente

12/05/2013 di Maghdi Abo Abia

IL RICORSO AL TAR – Come ha spiegato Repubblica lo scorso 18 aprile, il Tar del Lazio ha bocciato nuovamente il regolamento scritto dal Campidoglio che regola l’accesso delle auto a noleggio con conducente con licenze rilasciate in altri comuni nelle zone a traffico limitato della capitale. La delibera, la 282 dell’ottobre 2012, prevedeva un pedaggio che andava dai 400 ai 3000 euro all’anno per gli Ncc con autorizzazioni rilasciate da altri comuni. Così facendo, secondo il Tar, Roma ha creato “una forma di discriminazione che nulla ha a che fare con le finalità delle Ztl”.  Federnoleggio ha applaudito alla decisione del Tar. L’avvocato Pietro Troianello ha spiegato che a Roma le Ncc dovevano versare un obolo con un’evidente discriminazione. Ed ora si attende il parere della Corte di giustizia europea.

Foto Stock - Taxi

ALEMANNO BASTA COSI’ – I tassisti non l’hanno presa bene. In tempo di campagna elettorale poi la loro posizione conta come non mai. Online – News sottolinea come i taxi abbiano voltato le spalle ad Alemanno, colpevole di riproporre le stesse promesse di cinque anni fa. “ha detto che vuole cacciare da Roma gli ncc con licenza di fuori Roma, che vuole eliminare i tassisti abusivi, creare un’assicurazione unica per la categoria, permetterci di fare benzina nei depositi dell’Atac per risparmiare. Tutte chiacchiere. Roba vecchia”. Ed a proposito di Ncc provenienti da fuori roma, i tassisti con le loro indagini hanno dato il via ad un’azione della Polaria che ha voluto vederci chiaro riguardo a certe “strane” licenze.

IL CASO CALABRESE – Come spiega il Corriere della Sera nella sua edizione del 13 marzo 2013, un gruppo di tassisti si è appostato a Fiumicino riprendendo le targhe degli Ncc ritenuti “abusivi”. Successivamente scattano le indagini con viagi in Abruzzo, Calabria e Campania. Scoprendo che nel piccolo paese di Cicala, 993 anime ai piedi della Sila Piccola, in Calabria, ci sarebbe una “centrale” delle Ncc. L’inchiesta condotta dalla Polaria su delega della Procura di Catanzaro ha portato al sequestro della documentazione inerente al rilascio delle licenze di noleggio con conducente. Parliamo di 90 licenze ottenute senza bando di concorso ed in violazione della legge 21/92 che prevede come il servizio debba partire dal comune dov’è stata concessa la licenza. Già in passato erano emersi casi simili a Greccio, in provincia di Rieti, a Santomenna (Salerno), ad Acquapendente (Viterbo) a Sant’Eufemia a Maiella e Turrivalignani (Pescara) e Francavilla a mare, che con le sue 380 licenze rappresenta un record.

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L’INCUBO UBER – Parliamo quindi di una guerra combattuta senza quartiere tra tassisti e Ncc alla ricerca dell’ultimo cliente. A volte però può capitare che le due fazioni si uniscano contro un nemico comune colpevole a sua volta di portare via clientela. Parliamo di un’app che rappresenta in questi ultimi mesi il “problema”, ovvero Uber. Quattroruote ci spiega che la funzione di questo prodotto è quello di mettere in contatto i clienti ai servizi Ncc che aderiscono con le proprie berline. Gli oppositori a quest’app, riuniti nel gruppo Facebook “Uber, no thanks” spiegano che la legge non prevede un tramite tra vetture e clientela. I mezzi devono rimanere all’interno delle rimesse e non possono andare a prendere i clienti.

LE CRITICITA’ – Francesco Artusa, rappresentante della categoria Ncc in Fai trasporto persone, ha ribadito che la legge esclude il servizio su piazza. L’app poi determina il prezzo del viaggio, negando la trattativa sul prezzo.  “In questo caso – continua Artusa – abbiamo uno smartphone che calcola la spesa in tempo reale, anche in relazione alla velocità. In pratica il telefono fa il tassametro, e che lo chiamino algoritmo poco conta. Peccato che sia una esclusiva del taxi e che debba essere omologato. Da chi è omologata l’app? Inoltre i veicoli NCC devono partire ogni volta da una rimessa, non possono sostare sul suolo pubblico in attesa di commesse”.

Protesta taxisti a San Siro contro le liberalizzazioni del governo Monti

LA QUESTIONE TASSAMETRO – Per Artusa l’app è vietata dall’articolo 85 del Codice della Strada che determina quelle che sono le condizioni del servizio di noleggio con conducente per trasporto di persone regolato dalla legge 21/92. Questa norma però stabilisce che siano i taxi ad avere la necessità di un tassametro omologato e non le vetture Ncc. Quindi di fatto questo non rappresenta un problema. Gli oppositori hanno chiesto un parere al comune di Milano, con Pierfrancesco Maran che ha risposto come il comune controllerà la situazione. Da parte sua Uber ha risposto che lo sbarco in ogni città è preceduto da cinque mesi di studi d carattere legale.

LA RISPOSTA DI UBER – “Arriviamo solo dove pensiamo che le leggi siano sufficientemente chiare -continua Uber- per sostenere il nostro sistema. Le conosciamo, ne siamo al corrente. Anche della questione delle rimesse”. Per quanto riguarda la loro filosofia “Ci accusano di voler abbassare i prezzi del mercato NCC, ma noi lo stiamo allargando, aprendolo a nuovi clienti. Vogliamo essere un servizio aggiuntivo che il noleggiatore decide di svolgere in base ai propri impegni. Ogni giorno il driver può accendere l’app che gli forniamo con lo smartphone, rendendosi così disponibile; altrimenti, continua col suo lavoro”.

Protesta taxisti a San Siro contro le liberalizzazioni del governo Monti

 

LE PERPLESSITA’ DELLA POLIZIA LOCALE – L’azienda si ritiene un intermediario visto che il servizio è offerto dalla Ncc ed il rapporto s’instaura quando l’app fa la “chiamata”. L’algoritmo che calcola il prezzo non è un tassametro e la tolleranza è di cinque euro e l’accordo con il driver prevede un controllo della licenza e delle qualità. Artusa parlava del sequestro di due carte di circolazione da parte dei vigili urbani. La circostanza è stata confermata da Uber che ha ricordato come i libretti siano stati restituiti dopo un ricorso al giudice di Pace. La polizia locale, dal canto suo, ha spiegato che la documentazione al momento andrebbe implementata. Insomma, il legislatore dovrebbe farsi sentire.

CONCORRENZA SPIETATA – Ed eccoci alla fine del nostro viaggio. Alla fine i tassisti a Malpensa hanno scassato due gabbiotti per “vendicarsi” dell’attività dei conducenti e dei responsabili delle Ncc che “procacciano” i clienti prima che questi possano raggiungere la fila dei taxi. Ed in effetti Uber sembra che si comporti allo stesso modo. Solo che anziché un distinto signore in giacca e cravatta ci si trova ad avere a che fare con un’app. Gli utenti della pagina “Uber, no thanks” hanno già segnalato come l’azienda sia entrata negli hotel e come vengano proposte tariffe concorrenziali rispetto ai taxi invitando i colleghi a “fare qualcosa”. Perché è vero che la legge non prevede la presenza di intermediari, ma non la nega neanche. Una nebulosa che andrebbe dipanata dal legislatore, anche perché i clienti si riducono, la crisi morde così come le possibilità di business e certo l’ultima cosa che vogliono tassisti ed Ncc è una guerra che li veda contrapposti per la sopravvivenza. (Photocredit Lapresse / Autonoleggio Magellano / Ncc Antonio Amato / Rete8.it)

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