La leghista svizzera che vuole chiudere il confine con l’Italia
06/03/2014 di Andrea Mollica
Troppi furti vicino all’Italia,chiudiamo le frontiere. Una logica indefessa ispira la proposta della consigliera nazionale della Lega dei Ticinesi Roberta Pantani, che ha proposto al governo svizzero di abbassare la serranda sul confine con l’Italia in orari serali. La frontiera con l’Italia continua ad essere un problema, quantomeno per la destra elvetica.
ABBASSATE LE FRONTIERE – Il confine con l’Italia continua ad angustiare la politica svizzera. Dopo il successo del referendum contro l’immigrazione dai paesi UE, a cui ha dato un contributo rilevante, se non decisivo, proprio il Canton Ticino che condivide la frontiera con la Lombardia ed il Piemonte, ora c’è un’altra minaccia. Ci sono troppo furti nel Mendrisiotto, territorio del Canton Ticino che confina con la provincia di Como. Da quelle parti nelle ultime settimane, o mesi, si è verificata un’impennata di reati che merita una risposta forte da parte della Svizzera secondo la consigliere nazionale della Lega dei Ticinesi, Roberta Pantani. La leghista ha presentato infatti una mozione che chiede al governo elvetico di chiudere la frontiera con l’Italia per contrastare il fenomeno dei furti e delle ruberie che angustiano il Mendrisiotto. La serranda andrebbe però chiusa solo in orari notturni, una facoltà permessa dai trattati di Schengen che in realtà hanno sostanzialmente archiviato il controllo del traffico delle persone tra gli stati che ne fanno parte.
LA SERA NO ITALIANI – Ecco il testo della mozione presentata dalla consigliera leghista al Consiglio Federale, il governo della Confederazione Elvetica. ”
Il Consiglio federale è incaricato di prendere provvedimenti affinché, per migliorare il controllo e il presidio del territorio da parte della Polizia e delle Guardie di Confine, si possa ottenere, in collaborazione con le autorità italiane, la chiusura notturna dei valichi di confine secondari tra Svizzera e Italia. I valichi che oggi sono presidiati dalle Guardie di Confine 24/24 sono 3: ne restano oltre una ventina “scoperti” che diventano la via di transito e di fuga per malviventi che compiono rapine e furti sul nostro territorio e che scappano oltre confine. Il Consiglio federale, sulla base dell’accordo di Schengen, può pretendere questa disponibilità dalle Autorità Italiane, che dovrebbero quindi organizzarsi per procedere alla chiusura notturna dei valichi, ciò a garanzia della sicurezza al di qua e al di là del confine
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RICHIESTA LEGHISTA – La consigliera nazionale Roberta Pantani è nota per il suo impegno sulla sicurezza del territorio. Municipale, una carica simile a quella dei nostri assessori comunali, a Chiasso, città che confina direttamente con Como, si è distinta per le polemiche contro i profughi ospitati in quelle strutture, con tirate contro il nostro paese che ne mandava troppi. Ora, visto la crescita dei furti nel suo territorio, è arrivata questa nuova proposta al governo federale, che, prevedibilmente, la boccerà. I rapporti tra Unione Europea e Confederazione Elvetica si sono particolarmente inaspriti dopo il referendum che ha bocciato la libera circolazione dei cittadini UE all’interno della Svizzera. Difficile che a Berna, dove le tesi leghiste provocano più fastidio che consenso, il governo elvetico abbia voglia di aprire un altro fronte di conflitto con l’Italia, sopratutto alla luce di un tema piuttosto locale come la crescita dei furti nelle abitazioni del Mendrisiotto. Alla luce dell’ingresso della Svizzera nell’area Schengen le autorità di frontiera possono controllare il traffico merci, ma non impedire l’ingresso delle persone di quegli stati.
LA SVIZZERA E RENZI – I rapporti tra Roma e Berna dovrebbero migliorare, nonostante le condizioni avverse, se si riuscirà finalmente a sigillare l’accordo sulla tassazione dei capitali. Nell’intervista di oggi al quotidiano Sole 24 Ore il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan ha indicato in questo dossier una delle possibili fonti per recuperare le risorse necessarie ad abbattere il cuneo fiscale. Una trattativa messa nel congelatore negli ultimi giorni di vita del governo Letta, a causa delle divergenze emerse tra le due controparti. Per l’Italia è però vitale recuperare un rapporto favorevole con la Svizzera, e le stesse intemperanze leghiste, un partito che deve parte delle sue fortune elettorali alle polemiche col nostro paese, sembrano voler sfruttare questa situazione. Sullo sfondo rimane però il vero problema tra i due paesi, ovvero capire quale sarà la nuova relazione tra la Confederazione Elvetica e l’Unione Europea, dopo il referendum che ha reciso un legame fondamentale con l’UE come la cancellazione della libera circolazione delle persone.