La nube d’ammoniaca che spaventa Paderno Dugnano e la Lombardia
08/01/2014 di Maghdi Abo Abia
Allarme per una nuvola di gas che spaventa i residenti di Paderno Dugnano, località alle porte di Milano interessata da uno strano fenomeno chimico che sta imbarazzando non poco la Regione Lombardia e gli enti preposti alla tutela della salute pubblica come Asl ed Arpa. Tutta colpa di 10.000 tonnellate di ceneri pesanti che secondo le intenzioni sarebbero dovute diventare materiale inerte per edilizia ma che si stanno trasformando in un caso politico di difficile soluzione.
I FATTI – Andiamo con ordine. Come spiega il Corriere della Sera, edizione di Brescia, lo scorso 14 dicembre la società elettrica A2A ha concluso il conferimento delle 10.000 tonnellate di ceneri pesanti alla società Leganti Naturali, sita al civico 80 della Statale dei Giovi appunto a Paderno Dugnano. Ma qualcosa è necessariamente andato storto in quanto le ceneri pesanti, provenienti dagli inceneritori di Brescia, Bergamo e Milano, hanno causato una reazione chimica che ha portato alla nascita del gas nauseabondo che sta appestando i cittadini del Villaggio Ambrosiano, l’area più colpita dalla nube mefitica.
I PROBLEMI DI SALUTE – Messa così non ci sarebbe nulla di cui preoccuparsi, se non fosse che i residenti hanno denunciato irritazione alla gola e malesseri proprio a causa dei miasmi sprigionati dall’impianto. Le scorie, come confermato da A2A, servono alla produzione di conglomerati bituminosi ed inerti per l’edilizia. Queste rappresentano ciò che resta sul fondo del forno dopo la combustione e per la legge non sono nocive. Tuttavia qualcosa è andato storto visto che sono state trasportate bagnate e che dopo cinquanta giorni di custodia nel capannone si è sprigionata la reazione chimica che preoccupa la Lombardia. Questo è lo stato dell’arte di un’emergenza che, come ha confermato la Leganti Naturali, verrà risolta entro il 10 febbraio.
LE SCUSE DELL’AZIENDA – A2A non ne vuole sapere ed ha riferito che la responsabilità di ciò che è accaduto ricade all’azienda che non ha trattato a dovere le ceneri e non ha i macchinari per farlo. La Leganti Naturali, dal canto suo, lo scorso dicembre ha sostenuto che la situazione è sfuggita di mano. L’azienda, come detto, dal canto suo ha dato due mesi di tempo per risolvere la situazione ma certo l’imbarazzo è palpabile. Come riporta Il Cittadino Mb ci riporta la promessa dei responsabili dell’azienda che garantiscono come entro febbraio verrà installato un macchinario che aspirerà i fumi mefitici mettendo fine all’emergenza.
L’ATTACCO DEL MOVIMENTO CINQUE STELLE – Alessandro Quadrio Curzio, responsabile dell’azienda, ha ammesso di non avere adeguatamente valutato l’impatto dell’accumulo delle ceneri che già ammontano a una decina di tonnellate. La gravità della situazione ha coinvolto anche le forze politiche della regione, con un particolare attivismo da parte di Movimento Cinque Stelle e Partito Democratico. Silvana Carcano, candidata alla Regione per il Movimento, in Consiglio ha lanciato quelle che sono le preoccupazioni per la salute dei residenti che lamentano bruciore agli occhi e gola arrossata. Il tutto nell’attesa delle relazioni dell’Arpa che il 18 dicembre, come ricorda MilanoToday che a sua volta riprende il Movimento Cinque Stelle di Paderno Dugnano, ha controllato l’impianto dopo la segnalazione da parte dei cittadini degli strani odori provenienti dalla Leganti Naturali.
LE ACCUSE DEL PD – Il Partito Democratico il 29 dicembre ha presentato un’interrogazione al sindaco della città, Marco Alparone, chiedendogli chiarimenti sulla situazione delle ceneri stoccate alla Leganti Naturali. In particolar modo, si chiede al Sindaco perché e secondo quali parametri l’impianto è stato escluso dalla procedura di Valutazione d’Impatto Ambientale da parte della Regione, perché il Comune ha dato parere positivo in fase di conferenza dei servizi pur in assenza di coinvolgimento dei cittadini, se non sia necessaria una ri-progettazione o una chiusura dell’impianto incriminato e se è possibile escludere gli illeciti visto che gli uffici regionali, ha continuato il Pd locale:
sono risultati permeabili a pressioni da parte di figure della passata Giunta regionale che risultano ora indagate
Parole chiare che richiedono una risposta da parte del sindaco che dal canto suo, il 31 dicembre scorso, aveva lanciato un ultimatum alla Leganti Naturali. Come riporta Nordmilano 24, il sindaco aveva chiesto alla società di risolvere la questione una volta per tutte esaminando tutte le soluzioni possibili, il tutto mentre Arpa ed Asl avevano escluso conseguenze sulla salute limitandosi a parlare di molestie olfattive, nonostante le lamentele dei residenti. L’Arpa aveva sottolineato la necessità da parte dell’azienda di prendere provvedimenti che evitassero in futuro simili situazioni ma aveva comunque escluso, come già detto, conseguenze nocive per la salute.
LA MOZIONE MODIFICATA – Torniamo a parlare della mozione del Movimento Cinque Stelle approvata in Regione. L’assessore Claudia Terzi ha chiesto ed ottenuto lo stralcio della parte in cui si chiedeva di spostare le ceneri incriminate impedendo al Sindaco Alparone di provvedere con un’ordinanza al trasferimento. Certo, i cittadini non possono essere contenti ma a quanto pare è stato fatto notare che un eventuale spostamento delle ceneri non farebbe altro che aggravare la situazione. Quindi meglio lasciarle nel bunker della Leganti Naturali ed aspettare, sperando che la nube in questione non sia poi così nociva. Ma in effetti c’è poco da sperare, almeno a leggere le ultime evoluzioni della vicenda.
ATTENTI ALL’AMMONIACA – Il Corriere della Sera riporta quello che suona come un’allarme da parte dell’Asl, che annuncia perentoria: «I cittadini non devono assolutamente rimanere esposti alle esalazioni di ammoniaca», smentendo quella che è stata la posizione dell’Arpa. Ovviamente poi bisogna fare in modo che i cittadini stiano davvero lontano dalla nube invisibile. E non parliamo di un territorio isolato ma di un conglomerato urbano che coinvolge anche l’abitato di Cormano. Il Giorno parla poi di imbarazzo da parte di Regione ed azienda, con quest’ultima che ha spiegato, attraverso il responsabile Alessandro Quadro Curzio, che si è definito dispiaciuto, che «L’impianto è sperimentale e non ci si aspettava una simile reazione».