“La poligamia è stata bocciata dall’evoluzione”
31/01/2012 di Maghdi Abo Abia
Secondo un recente studio, sarebbero gli uomini a soffrire maggiormente della situazioni
La poligamia è davvero così brutta? Se lo chiede Slate.com.
A PAGARE SONO GLI UOMINI – Cosa c’è di sbagliato nell’avere più mogli? Uno studio dell’Università della British Columbia ha dimostrato che la società ha rifiutato la poligamia a causa dei problemi che questa comporta. In genere si pensa che a subire maggiormente le conseguenze della poliginia -termine che indica il rapporto tra un uomo e almeno due donne-, siano le femmine, ma secondo l’antropologo Joe Henrich, a subìre maggiormente la situazione erano gli uomini. Molti di loro erano privi di compagne a causa di altri uomini che avevano tutte le donne per sé. Per questo motivo non mancavano violenze, stupri, omicidi e abusi.
NIENTE DA PERDERE – “La monogamia riduce i crimini” ha detto Heinrich, il quale ha sottolineato come i giovani uomini senza né donne né figli siano più portati a rischiare, visto che non hanno niente da perdere -o come diceva Enzo Ferrari, se un pilota ha un figlio perde matematicamente un secondo in pista. La storica dei matrimoni Stephanie Coont ha fatto notare che per gli uomini ricchi e anziani la poligamia rappresentava un doppio vantaggio: avevano a disposizione più donne per fare bimbi e provvedere ai lavori di casa e inoltre potevano godere di una sicura superiorità sugli altri uomini. Troppa competizione e poca offerta.
FIGLI PIU’ SANI – Secondo Robert H. Frank la poliginia non doveva essere un male necessario per le donne, le quali avevano maggior potere visto la mancanza di “materia prima” per gli altri single. Questa forza, mista a un continuo abbassamento dell’età nei matrimoni, portava le donne ad essere in conflitto tra di loro pe raggiungere la supremazia e incontrae i favori del marito. Anche i bambini soffrivano la poligamia. Henrich studiò 90 mormoni del 19esimo secolo: 45 di loro erano sposati con più mogli e avevano una migliore salute e condizione economica. Gli altri 45 erano più poveri e con una sola moglie ciascuno. I figli dei poveri hanno dimostrato una migliore capacità di arrivare ai 15 anni rispetto a quelli dei ricchi.
MENO E’ BELLO – Anche le analisi di alcune tribù africane ha dimostrato che i piccoli figli di uomini meno “fortunati” sono migliori di quelli provenienti da una larga comunità. Il punto è che in una famiglia allargata, l’uomo ha da pensare a tante mogli e tanti figli, e non si preoccupa più di una persona specifica, abbassando il livello di attenzione generale. Al giorno d’oggi la poliginia e la poligamia sono un retaggio del passato, a parte alcune comunità di mormoni negli USA, dove alcuni giovani uomini vengono “esiliati” per evitare la concorrenza e la “distruzione” della squadra di donne d un singolo uomo.
LA MONOGAMIA VINCE – Henrich dimostra però una cosa: la monogamia ha limitato all’essenziale i conflitti tra uomini e donne e ha consentito la nascita e la crescita di bimbi più sani. E’ l’economia umana ad aver dimostrato la necessità di un cambiamento e l’abbandono della poligamia. Non c’entrano né la morale, né la religione. La poligamia non funziona nel profondo. Non è sostenibile. E’ un fatto antropologico.