La potenza degli elicotteri cinesi

20/04/2013 di Mazzetta

Z19

TANTI BISOGNI – Gli elicotteri servirebbero anche alla marina, che però ha bisogno di versioni specifiche che non possiede, un problema che dovrà essere risolto, anche perché passerà ancora molto tempo prima che la Cina possa schierare aerei e portaerei. L’unica che hanno era appartenuta all’URSS, che non l’aveva mai finita, ma è del genere mezza-portaerei, proprio come quella italiana, e questo pone il problema di trovare aerei a decollo corto, che oggi non ci sono, a parte un modello russo per niente avanzato distante ere tecnologiche dagli F-35 americani, ma anche dai loro predecessori imbarcati sulle portaerei vere. Dotare un buon numero di navi di ponti per l’atterraggio degli elicotteri non serve a molto se poi mancano le macchine adatte alle operazioni marine.

IL RIMEDIO UNIVERSALE – Lo sviluppo degli elicotteri cinesi dovrebbe quindi compensare nell’ordine le esigenze di trasporto truppe e logistica di marina ed esercito, sostituire in combattimento i mezzi corazzati, integrare la protezione antisommegibili per la marina, fungere da centraline avanzate o sale di regia avanzate per la guerra elettronica a supporto delle truppe sul terreno e altro ancora. Gli elicotteri sono mezzi versatili e anche non possono eguagliare il volume di fuoco di una “cannoniera volante” come il Lockheed AC-130, possono pur sempre rivelarsi decisivi in maniera molto simile.

I LIMITI CINESI – Lo studio, come molti altri del genere, sottolinea i progressi e le aspirazioni cinesi, ma finisce per concludere che gli elicotteri sono una necessità reale per un esercito che voglia dirsi moderno e minimamente efficiente dovendo presidiare un territorio come quello cinese. Ma soprattutto che gli elicotteri sono anche un succedaneo e un rimedio a numerose deficienze strutturali non rimediabili nel medio e lungo periodo, visto che la distanza che separa la dotazione dell’esercito, della marina e dell’aviazione della repubblica popolare cinese da quella americana resterà incolmabile ancora per decenni. E lo resterà anche in presenza di una aumento progressivo della spesa da parte dei cinesi, se gli americani continueranno a sostenere la stessa spesa per gli armamenti che vale,  al netto di quella per le guerre, la somma di quella del resto di tutti i paesi del mondo.

L’IDEOLOGIA DELLA POTENZA – Anche gli studi di questo genere, solitamente sottolineati per attirare l’attenzione su potenziali minacce sorgenti, non possono che riconoscere l’assoluta superiorità della macchina bellica americana, l’unica capace di proiettarsi ovunque nel mondo e di padroneggiare al meglio le più avanzate tecnologie che hanno reso realtà la guerra elettronica e l’espansione del teatro di battaglia dalle profondità dei mari allo spazio, come di affrontare gli avversari armati primitivamente quasi senza subire perdite. Ma anche l’unica potenza che pratica e predica intensamente un’ideologia fondata sull’interventismo armato, colpendo ovunque nel mondo percepisca una minaccia ai suoi interessi. Un atteggiamento ideologico che nemmeno gli autori di questo studio riescono ad attribuire alla Cina.

 

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