La prostituzione “alla svedese” diventa legale a Parigi

02/12/2013 di Mazzetta

prostituzione francia 11

E I PROSTITUTI? – C’è poi un aspetto completamente sorvolato dai firmatari di queste leggi che si propongono di salvare le donne vittime della violenza di genere, che è quello dell’esistenza di un vastissimo mercato della prostituzione maschile, in espansione da anni, per il quale il proposito appare decisamente centrato male e non solo perché in questo caso la violenza sarebbe intra-genere. Nel dibattito sono volate frasi alte, quali «Come trovare piacevoli le 10/15 penetrazioni al giorno subite dalle prostitute costrette da ragioni evidentemente economiche con conseguenze drammatiche per la loro salute?» che la dicono lunga sul tipo d’approccio emozionale dei proponenti.

LA PROSTITUZIONE MODERNA – Il difetto principale di una legge del genere è che esclude l’esistenza della prostituzione libera e praticata volontariamente, che però nessuno può negare e che è rilevante in ogni paese. Se i promotori fossero veramente interessati a combattere la tratta e il racket probabilmente proporrebbero più risorse alla polizia e la formazione di un servizio specifico, il senso di criminalizzare i clienti di sfruttate e no, non assolve il compito e non ha alcun effetto, perché non cambia i termini del fenomeno, introduce soltanto una sanzione episodica che spinge alla sommersione il fenomeno. L’idea di vestire una legge sulla prostituzione ritagliandola sulla misura della nigeriana schiavizzata e importata dal racket o di una donna sottomessa da un maschio è evidentemente fuori dalla logica e dalla realtà. Una realtà che prevede anche la povera nigeriana e tante altre vittime dello sfruttamento, ma anche una profonda trasformazione del mercato dei servizi sessuali e della morale corrente, che come testimoniano decine di episodi di cronaca offre innumerevoli esempi di offerte di prostituzione che ben poco hanno a che fare con lo sfruttamento o la riduzione in schiavitù, al punto che la prostituzione è considerata un’attività praticabile, e praticata, anche tra i giovanissimi ed è opinione espressa pubblicamente da una deputata in televisione che la maggior parte delle italiane si venderebbe, per un giusto prezzo. Anche in Svezia, dove si stanno interrogando dopo aver scoperto che tra i giovani svedesi, i maschi che si sono prostituiti sono più delle femmine. Un sondaggio dell’ente governativo per gli affari giovanili ha rilevato infatti una percentuale del 2,1% dei giovani tra i 16 e i 25 anni che hanno dichiarato di essersi prostituiti almeno una volta, contro appena lo 0,8% delle femmine della stessa età.

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