La rivolta dei berretti rossi che spaventa la Francia

15/12/2013 di Maghdi Abo Abia

100 COMITATI ENTRO LA FINE DELL’ANNO – Ma come detto, la protesta ha raccolto l’appoggio della destra. Le Pen ha rivendicato il suo essere bretone ed il suo diritto alla protesta, il giornale di estrema destra «Minute» ha proposto ai nuovi abbonati un berretto rosso prodotto al 100 per cento in Francia dal valore di 45 euro. La voglia di far sentire la propria voce, poi, come conferma Ouest France, ha fatto si che siano nati in Bretagna, culla della protesta, 45 comitati dei berretti rossi, tutti nei primi otto giorni della protesta, con l’obiettivo di vederne nascere almeno 100 entro la fine dell’anno. Inutile dire che tale mobilitazione ha preoccupato non poco il governo francese che dapprima ha potuto contare sul silenzio dei media tradizionali salvo poi dover affrontare la situazione.

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LA SPERANZA DI UN RIDIMENSIONAMENTO – Prima si è deciso di rinviare l’introduzione dell’ecotaxe, prevista per il primo gennaio 2014. Successivamente è stato proposto un patto per l’avvenire da parte del governo che ora, come spiega Le Figaro, teme una nuova deriva di stampo estremista. Il primo ministro Jean-Marc Ayrault si è reso conto che il rinvio dell’imposta non è bastato visto che il berretto rosso è diventato un simbolo di resistenza fiscale, aggravato poi dalla confusione dell’esecutivo sul tema, tra rinvii, contraddizioni, dichiarazioni ed accenni via via meno chiari che a loro volta hanno reso estremamente eterogenea la protesta. Il presidente spera che la rabbia si sgonfi da sola anche per via del fatto che manca una riflessione di stampo politico e che quindi dopo il nervosismo, le persone senza guida potrebbero non sapere più dove andare o a chi rivolgersi.

L’AVVERTIMENTO DEL PARTITO SOCIALISTA – Tuttavia, secondo un consigliere dell’Eliseo, è necessario fare in modo che la protesta non superi il Natale e che non vada ad influenzare l’esito delle elezioni municipali del 2014. Un nucleo interno al Partito Socialista ha fatto però notare che la protesta dei berretti rossi non si limita più ad un fattore fiscale ma ormai ha assunto un contorno diverso, in quanto è composto da persone che temono per il proprio avvenire e che non si può rimanere sordi a lungo specie quando la popolazione chiede riforme politiche ed economiche ad ampio respiro. Segno che neanche il partito al governo sa bene che pesci prendere, dimostrando una totale incapacità di leggere la situazione sperando che la protesta si risolva da sé senza che vi sia un’azione concreta da parte del governo.

In Francia non funziona più niente. Per i ricchi ci sono frodi e magheggi, per i delinquenti impunità totale, per gli sfaticati assistenza sociale a go-go e per coloro che hanno il salario minimo (in francese Smic) solo disprezzo, insulti e tasse
In Francia non funziona più niente. Per i ricchi ci sono frodi e magheggi, per i delinquenti impunità totale, per gli sfaticati assistenza sociale a go-go e per coloro che hanno il salario minimo (in francese Smic) solo disprezzo, insulti e tasse

L’ATTACCO ALL’EUROPA – Ed a vedere le foto della protesta diffuse su Facebook, l’atteggiamento attendista del presidente Hollande potrebbe portare ad una radicalizzazione dello scontro. Si perché la protesta in Francia ora riguarda anche i politici inetti, le banche accusate di rubare soldi, l’Europa attaccata in quanto portatrice di crisi e povertà, i fannulloni che godono del sussidio, tutti mantenuti dai lavoratori che pagano le tasse e devono stare muti. Una lettura se vogliamo molto simile a quella dei forconi in Italia che chiedono un cambio della classe dirigente vista come corrotta ed a sua volta inetta, chiedendo la caduta del governo ed una restituzione della sovranità popolare. E non a caso le due letture si avvicinano, tanto che possiamo parlare di comunione d’intenti tra i berretti rossi ed i forconi.

IL CONFRONTO CON I FORCONI – Rue89 ci propone le affinità tra i due movimenti,  spiegando come Torino sia diventato il caposaldo della protesta con gli attacchi ad Equitalia, società vista come il simbolo di una fiscalità violenta ed oppressiva e quindi ideale per sfogare la rabbia dei manifestanti. Ed è Rue 89 a spiegarci che la protesta non è poi così diversa da quella dei berretti rossi. I forconi nacquero in Sicilia nel 2012 in risposta all’aumento delle tasse nella regione che avrebbe cancellato le esportazioni nel Paese. Si sono subito uniti negozianti, autotrasportatori e lavoratori che un anno dopo, a Torino, hanno espresso la loro faccia più violenta mentre a Roma c’è stata una sorta d’unione con Casapound.

Il fascismo dovrebbe essere chiamato corporativismo perché si tratta dell'integrazione dei poteri dello stato e di quelli del mercato
Il fascismo dovrebbe essere chiamato corporativismo perché si tratta dell’integrazione dei poteri dello stato e di quelli del mercato

 

GUERRA ALLA CASTA – I forconi, così come i berretti rossi, non vogliono vedere altro che cadere il governo accusato di strangolarli mentre non si preoccupa minimamente di riformare in senso letterale lo Stato. Parliamo di movimenti nati a causa della mancanza di lavoro e per via del sentire comune secondo cui Francia e Italia sono al momento in difficoltà per colpa dell’Europa e dell’austerità, mentre gli appartenenti alla «casta», concetto ripreso anche dai manifestanti bretoni, non vivono le conseguenze della crisi sulla loro pelle. La strategia di entrambi i governi sembra la stessa adottata un anno fa nei confronti dei vari movimenti Occupy, ovvero aspettare che la protesta si sgonfi da sé. Ma la temperatura sociale sta salendo, non solo in Italia. Nel Partito Socialista francese iniziano a balenare le prime preoccupazioni e la stessa cosa avviene in italia, perché appunto la temperatura sta aumentando e l’onda anti-europeista ed anti-austerità sta crescendo sempre più. Sarà opportuno prendere le giuste misure perché la partecipazione sta aumentando a vista d’occhio ed il rischio che la situazione possa sfuggire di mano, sia in Francia sia in Italia, inizia ad essere palpabile. (Photocredit Facebook / Bonnet Rouges / Bonnet Rouges Bretagne)

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