La strana storia delle bombe atomiche sudafricane

19/12/2013 di Mazzetta

accordo Israele-SA 3

LA BENEVOLENZA PER I GOVERNI UTILI – E non bisogna dimenticare che Pretoria sferrò l’attacco dalla Namibia, ex colonia tedesca inglobata abusivamente dai sudafricani contro il parere dell’ONU e della comunità internazionale, che la libereranno solo nel 1990 permettendole così diventare l’ultimo paese africano ad affrancarsi dal dominio dei coloni bianchi. Liberata insieme a Mandela alla fine della Guerra Fredda, quando il regime di Pretoria non servirà più in chiave antisovietica o anticomunista. Sembra questo i motivo che spiega perché a nessuno sia venuto in mente di andarla a liberare prima, nemmeno ai liberatori per eccellenza, che per decenni e anche dopo il processo di de-colonizzazione hanno ignorato le sofferenze e le ragioni della Namibia e dei suoi abitanti come quelle come dei sudafricani neri, sottomessi e segregati da un regime delirante organizzato sul presupposto della superiorità razziale dei bianchi. Regime che, in tutta evidenza, fino a che ha fatto comodo a Washington ha potuto prosperare e persino farsi le atomiche senza che un solo presidente americano minacciasse bombardamenti o invasioni nonostante il regime sudafricano sia stato a lungo un paria messo al bando dalla comunità internazionale.

 

 

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