Il deputato grillino che non conosce la Costituzione
28/02/2013 di Maghdi Abo Abia
Come funziona il voto di fiducia della Camera e del Senato di un governo e la partenza del nuovo esecutivo? Sicuramente non come ha sentenziato Carlo Sibilia, neo deputato tra le fila del movimento Cinque Stelle.
SI GOVERNA SENZA FIDUCIA – Questa storia è raccontata da Urban Post e Orticalab. Tutto è partito da un commento su Facebook del neo deputato il quale, parlando della possibilità che non venga accordata la fiducia ad un eventuale governo Bersani ha sentenziato:
“puoi ben capire che per governare non c’è bisogno della fiducia di nessuna delle due camere. Articolo 94 della Costituzione. E’ semplice e così faremo. Ora calma e gioia, la linea è tracciata e non si torna indietro. Possiamo solo migliorare il Paese…”
La frase è stata ripresa anche nell’intervista di Urban Post:
“Costituzionalmente è il Presidente della Repubblica che conferisce l’incarico al Presidente del Consiglio e, su proposta di questo, nomina anche i ministri. Fossi Napolitano premierei la prima forza politica del paese. Ovvero il Movimento 5 stelle. Poi sarà lui a decidere a seguito delle consultazioni previste. Per quanto riguarda la fiducia l’art. 94 parla chiaro: non è scritto da nessuna parte che il Governo debba dimettersi se non ottiene la fiducia di una o entrambe le camere.”
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COSA DICE L’ARTICOLO 94 – Peccato che come ci ricorda Orticalab il neodeputato ha sbagliato completamente l’interpretazione del fatidico articolo 94. Questo è il testo che si trova sul sito del Senato:
Il Governo deve avere la fiducia delle due Camere.
Ciascuna Camera accorda o revoca la fiducia mediante mozione motivata e votata per appello nominale.
Entro dieci giorni dalla sua formazione il Governo si presenta alle Camere per ottenerne la fiducia.
Il voto contrario di una o d’entrambe le Camere su una proposta del Governo non importa obbligo di dimissioni.
La mozione di sfiducia deve essere firmata da almeno un decimo dei componenti della Camera e non può essere messa in discussione prima di tre giorni dalla sua presentazione.
COME FUNZIONA L’OPERATO DI UN GOVERNO? – Sibilia si è fermato al punto 4, ovvero che il voto contrario delle camere importa l’obbligo di dimissioni. Ma non l’ha capito. Non si parla di fiducia, ma solo di un voto contrario su una proposta che non mette in pericolo la tenuta della maggioranza. Certo non può essere il caso di un governo appena formato. Come sostiene Orticalab è necessario in questo caso affidarsi a quello che dice il comma 1. Ovvero:
Il Governo deve avere la fiducia delle due Camere.
E da lì non si scappa, non si transige. Un governo per formarsi deve avere il via libera del Senato e della Camera. Poi se dovesse andare sotto può rimanere in sella. Magari sarà delegittimato, ma dipenderà dai singoli casi. Certo se invece dovesse ricevere una mozione di sfiducia le cose sarebbero ben diverse. Se c’è fiducia si lavora, se non c’è no. Ma è pacifico che il governo per insediarsi e lavorare deve avere il via libera sia della Camera sia del Senato e che tale fiducia deve reggere pena la caduta del governo. Ed a quanto pare Sibilia, un neo-deputato, non lo sapeva. (Photocredit Orticalab)