L’App che ti fa sfamare i piccoli rifugiati
13/11/2015 di Redazione
50 centesimi e un bimbo affamato avrà un pasto in tavola, basta cliccare sul proprio smartphone e attraverso Share The Meal (condividi il pasto) il Programma Alimentare Mondiale (PAM) incasserà una donazione corrispondente a un pasto per uno dei piccoli rifugiati siriani.
L’APP CHE NUTRE I PICCOLI RIFUGIATI –
L’idea è quella di permettere alle persone di «condividere» i pasti in maniera facile e veloce e di mirare le donazioni all’indirizzo dei più vulnerabili: i bambini. In questo caso i bambini siriani profughi, che l’animatore dell’iniziativa, Sebastian Stricker, ha ricordato essere lontani da casa ormai da cinque anni. L’obbiettivo dell’iniziativa è quello di offrire a 20.000 bambini siriani rifugiati in Giordania la refezione scolastica per un anno.
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UN SISTEMA CHE FUNZIONA –
L’app ha già dato buona prova di sé in Germania, dove dall’inizio dell’anno è riuscita a raccogliere 850.000 dollari, equivalenti a un milione e settecentomila pasti per i bimbi del Lesotho. L’app è stata scaricata dai più di 120.000 persone, che non si sono limitate a donare un solo pasto. Una bella iniziativa che però rischia di rimanere una goccia nel mare, soprattutto se paragonata al bisogno complessivo o anche solo ai milioni di dollari promessi al PAM (Programma Alimentare Mondiale) da numerosi governi, che poi si sono dileguati e non hanno versato quanto promesso. Solo il PAM ha bisogno di 25 milioni di dollari a settimane per nutrire i rifugiati dalla Siria in Giordania e Libano.