Larry e Daniel, insultati e presi a pugni perché gay. Ma sono due militari e reagiscono. Pestato l’omofobo

08/08/2015 di Boris Sollazzo

Probabilmente i nomi di Daniel Lennox e Larry Choate III li avete già sentiti. Il New York Times dedicò loro un bell’articolo, per essere i primi militari a celebrare delle nozze tra due uomini a West Point, anche se l’accademia aveva già avuto il suo “same sex marriage”, tra Penelope Gnesin e Brenda Sue Fulton, l’anno prima.

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Il quotidiano statunitense titolava “Dovere, onore, matrimonio gay” parafrasando il motto famoso nel mondo “Duty, Honor, Country” che tutti, lì, urlano ad alta voce.

E raccontava che è stata proprio la Cappella dei Cadetti della famosa struttura militare il luogo in cui si sono detti sì, Daniel e Larry. Raccontavano, nel pezzo, che avevano prima vissuto nell’ombra e poi avevano trovato il coraggio di uscire allo scoperto. Trovando comprensione, affetto e infine riconoscimento dei loro pieni diritti.

Una bella storia. Ma le luci dei media si sono riaccese sulla coppia e questa volta per un momento decisamente meno piacevole della sua vita.
Il 2 agosto, i due, camminavano a Soho dopo una bella giornata passata insieme. Shopping e uno spuntino. Erano mano nella mano. In fondo si sono sposati il 2 novembre del 2013, non sono neanche due anni, l’amore è ancora all’apice. Mentre tornavano a casa, l’aggressione. Un uomo si produce in pesanti insulti sessuali, loro cercano di ignorarlo. Si avvicina, continua. Daniel gli dice di allontanarsi, il quarantenne aumenta il volume e la ferocia dei suoi slogan contro i gay. E tira un pugno in piena faccia a Lennox.

Errore grave. Daniel e Larry non sono solo graduati di West Point. Non sono solo dei veterani (Daniel si è fatto sia l’Afghanistan che l’Iraq). Sono anche tra i migliori allievi del programma sportivo di West Point Plebe Boxing. Già, sono dei pugili.

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Il quarantenne viene picchiato, pestato. I due militari non ci vanno leggeri e come raccontano sul profilo di Facebook di Larry lo lasciano cosciente ma coperto del suo sangue sulla strada “come il codardo che è merita”. Poi vanno al New York Police Department (che ha una sezione apposita per i crimini dell’odio) e raccontano tutto, esponendosi consapevolmente anche alla possiblità di essere indagati per l’atto di violenza. Ma sono chiarissimi, ringraziando “le dimostrazioni d’affetto che ci arrivano da tutto il mondo”: “noi non ci sentiamo vittime e non vogliamo essere tali”.

E a chi li critica, dicendo che hanno risposto alla violenza con la violenza, dicono “se avessero dato un pugno sul viso a tua moglie, come avresti reagito?”.

Per sapere come andrà a finire, seguite il profilo Facebook di Larry (e Giornalettismo, ovviamente): i due, rispetto all’accaduto, hanno deciso di essere completamente trasparenti e raccontare tutto.

(Photocredit: Facebook Larry Lennox-Choate III)

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