Le atlete riprese nude sotto la doccia
04/04/2012 di Dario Ferri
Alcune giovanissime giocatrici di basket sono state riprese nude sotto la doccia dei loro spogliatoi. L’episodio è avvenuto a Livorno.
IL VIDEO ARRIVA A SCUOLA – Il video sta facendo il giro delle scuole e preoccupa una nota società di basket. Che annuncia querela. Del caso parla il Tirreno in un articolo a firma di Juna Goti:
È il gesto che fa più rabbia. Quello che fa sentire spiate, imbarazzate. Umiliate. All’inizio nessuno si accorge di niente. Poi ecco le risatine nascoste dietro lemani nei corridoi della scuola, qualche battuta di troppo in via Ricasoli, frasi che dicono e non dicono da persone mai viste. La verità raccontata da un amico è un colpo basso: «Guarda che c’è un video, ma non so chi l’ha girato …». Quel video, ora, finirà nelle mani dell’autorità giudiziaria insieme a una denuncia contro ignoti. A firmarla saranno i genitori di un gruppo di ragazze che giocano nelle giovanili di una nota società di pallacanestro livornese. Tutte minorenni, tutte vittime di un gesto che sicuramente voleva essere solo una bravata o uno scherzo di cattivo gusto. Ma alla fine si è trasformato inunreato. Le ragazze sono state filmate con un cellulare subito dopo gli allenamenti. La palestra è quella di una delle scuole del centro che ogni settimana, fino alle 21, ospita giovanissime della palla a spicchi.
FILMATO IN TRE SPEZZONI – Le immagini sono state registrate dall’esterno degli spogliatoi, attraverso una finestra. Con molta probabilità ad effettuare le riprese sarebbe stato un coetaneo delle regazze. Sarebbero tre gli spezzoni che circolano. Continua Goti sul Tirreno:
La ripresa, o meglio le riprese, sono state girate dalla finestra che dà sullo spogliatoio: in tutto tre filmati (per un totale di circa 5 minuti) che mostrano alcune delle giovani atlete mentre fanno la doccia.Una situazione normale che si ripete in decine di palestre dopo una qualsiasi partita, trasformata in gioco di scherno grazie alle riprese fatte di nascosto con un telefonino. Nel primo dei tre filmati, il più lungo, l’occhio del cellulare incastrato sul davanzale esterno della finestra ha spiato per oltre due minuti una sola delle ragazze che per impegni familiari aveva chiesto di lasciare dieci minuti prima delle altre tiri a canestro e giri di campo. Con ogni probabilità a rubare quelle immagini nello spogliatoio è stato qualche coetaneo: amici o amiche che sapevano degli allenamenti nella palestra della scuola e degli orari in cui si svolgono. Diciamolo: non sarebbe né il primo né l’ultimo scherzo tra ragazzi. Senza contare che a premere il tasto play dell’iphone di turno ci vuole mezzo secondo, idem per passarselo con il bluetooth da un apparecchio all’ altro. E chissà che qualche volta “facile e veloce” non sembri sinonimodi “innocuo”.
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L’INTIMITA’ VIOLATA – Le mamme parlano di “figlie moralmente violentate”:
Il problema è che in questo caso i video che (a loro insaputa) mostrano le minorenni e ne violano l’intimità hanno fatto il giro delle scuole superiori della città: Vespucci, Iti, Cecioni, Enriquez. Un tam tam soprattutto via bluetooth che ha coinvolto decine e decine di adolescenti e che ha scatenato un chiacchiericcio sguaiato. Oltre che a compiere un vero e proprio reato: per chi loha girato, per chi lo ha passato ad altri cellulari, per chi lo diffonde e lo fa vedere. Le immagini sono passate di cellulare in cellulare per almeno un mese, prima di arrivare – sabato mattina – nelle mani delle dirette interessate. A suggerire questa scansione temporale sarebbe la presenza, in uno dei tre video, di un’atleta che non si allena da almeno tre o quattro settimane. Per le ragazze è stata una doccia fredda. A turno hanno chiamato i genitori che a loro volta hanno contattato i vertici della società. «Le nostre figlie – ripete una delle mamme– si sono sentite moralmente violentate. Ci siamo arrabbiati, ma non vorrei essere neppure al posto di quel genitore che leggerà il giornale, magari si indignerà e poi riceverà la chiamata della polizia postale. So che sarà un dolore per tutti».
LE AZIONI LEGALI – Genitori e società saranno fronte comune per una denuncia in questura:
Lunedì sera il presidente della società ha riunito tesserate e parenti nelle sede sportiva alla presenza di un legale. I genitori hanno deciso di fare fronte comune e di sporgere denuncia in questura per bloccare, anche attraverso le indagini della polizia postale, il passaparola digitale. «Stiamo collaborando con la famiglia – chiudono dalla società – per mettere insieme gli elementi che ci consentano di arrivare ai responsabili. Non sarebbe giusto far passare tutto come una ragazzata: quello che è successo è grave e va contro quei valori che cerchiamo di portare in campo ogni giorno».
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