Le discariche svizzere che spaventano la Lombardia

01/02/2014 di Maghdi Abo Abia

LE SESSANTA MORTI SOSPETTE – E su questo tema l’Aidaa, Associazione Italiana Difesa Animali e Ambiente, come pubblicato da Ticino On Line lo scorso 26 gennaio, ha accusato la discarica di Stabio di aver causato la morte di 60 persone a causa dell’amianto. Inoltre l’associazione ha presentato un esposto alla magistratura di Varese a seguito della segnalazione di nove morti sospette a causa di un tumore contratto, secondo l’associazione, «negli anni in cui era attiva e non sotto controllo la discarica di inerti di Stabio che sorge a pochi metri dalle case di Gaggiolo» aggiungendo che le morti nei paesi vicini e nella frazione sarebbero state circa una sessantina, con la magistratura chiamata a fare luce sulla vicenda.

(Photocredit Laprovinciadivarese.it)
(Photocredit Laprovinciadivarese.it)

IL PROGETTO DEL GIUGNO 2013 – E le aziende con grandi quantitativi di amianto fortemente agglomerato da smaltire sono invitati a rivolgersi ad una discarica autorizzata per materiali inerti. Luca Marsico, consigliere regionale di Forza Italia e presidente della Commissione Ambiente, insieme al collega Francesca Brianza (Lega Nord), presidente della Commissione per i rapporti con la Svizzera, conferma che la Regione si è mossa con tempestività per dare una risposta ai cittadini. Solo che il progetto del frantoio e del vaglio se ne parlava già il quattro giugno 2013. Il Corriere del Ticino all’epoca raccolse le voci del comune di Cantello preoccupato dall’installazione del frantoio lungo la linea di frontiera di Gaggiolo. Gunnar Vincenzi, sindaco della località varesina, si definì preoccupato per la comunicazione ottenuta in questo senso da Stabio, con la popolazione locale che iniziò a temere davvero per la propria salute e per i rumori.

800.000 METRI CUBI DI DISPONIBILITÀ – Il 5 dicembre 2013, continua Bluewin, il sindaco di Cantello, ricevuto in Regione dalle autorità, espresse un parere negativo alla terza fase di completamento della discarica d’inerti di Stabio, con Rete Svizzera Italiana che conclude riferendo che il 22 febbraio la il Consiglio di Stato ha adottato il provvedimento di potenziamento del sito con uno stanziamento di 4,1 milioni di Franchi Svizzeri. Via libera quindi alla realizzazione della terza fase della discarica in località «Cà del Boscat» per un volume ulteriore di materiale pari a 800.000 metri cubi oltre alla realizzazione dell’impianto di riciclo anticipato lo scorso giugno con il credito necessario per gli espropri ed il lavori che sarebbe stato recuperato dalle tariffe di deposito.

(Photocredit Ticinonews.ch)
(Photocredit Ticinonews.ch)

LA RABBIA DEI RESIDENTI – Il Governo Cantonale ha spiegato così il provvedimento:

«Considerando la necessità e l’urgenza di assicurare la continuità dello smaltimento dei rifiuti nel Mendrisiotto nonché l’interesse pubblico di rilevanza regionale, l’autorità cantonale ha optato per l’elaborazione di uno strumento pianificatori di livello cantonale»

Con un impianto vista Italia. La reazione dei cittadini di Cantello e Gaggiolo è stata rabbiosa. Come ci spiega Infoinsubria i residenti distanti anche cinque metri dalla discarica, dopo aver assistito alle limature della montagna ed alla collocazione di qualche alberello da parte dei ticinesi, alla notizia di una nuova discarica da 800.000 metri quadri da realizzare con urgenza per venire incontro alle necessità della regione con la nascita di un impianto per il riciclo sul confine hanno deciso di dire basta e si dichiarano pronti ad occupare il valico trans-frontaliero di Gaggiolo immaginando un’azione contro il Canton Ticino per chiedere un’indennizzo mentre si chiederà di spostare il frantoio che verrà realizzato a 200 metri dal confine.

TREMA ANCHE BIZZARONE – Ma in Regione si parla di tempestività. Ma c’è di più. La Svizzera sta pensando di realizzare una nuova discarica al confine con l’Italia. In questo caso a temere è il comune comasco di Bizzarone. La Provincia ci parla degli impianti che dovrebbero sorgere a Genestrerio, al di là del confine svizzero. Il progetto dei siti «Genestrerio Prella1» e «Genestrerio-Novazzano Chioso»  con il sindaco della località comasca Guido Bertocchi che ha dichiarato: «Nessuno ci ha interpellati e siamo venuti a conoscenza della questione dai cittadini che si sono rivolti al Comune una volta messi al corrente dal Wwf svizzero che ha redatto e distribuito un volantino per esprimere le sue preoccupazioni. Abbiamo provveduto a contattare la Provincia che ha ribadito di non saperne nulla come la Regione: tutti hanno assicurato il loro impegno sulla questione».

La mappa delle discariche nel Canton Ticino (www.ti.ch)
La mappa delle discariche nel Canton Ticino (www.ti.ch)

REGIONE LOMBARDIA RASSEGNATA – La Regione Lombardia ha chiesto alle autorità svizzere di stralciare il progetto dell’impianto di Genestrerio dal piano rifiuti chiedendo un incontro con le autorità ticinesi le quali, per dirla in modo franco, non ci sentono. Lo conferma Claudio Zali, direttore del dipartimento del territorio del Canton Ticino ripreso da Ticino News il quale è stato a dir poco chiaro: «Verranno prese tutte le precauzioni per evitare impatti ambientali, ma non faremo nessun passo indietro». Il capogruppo Pd in Regione Alessandro Alfieri sostiene però che la Svizzera non retrocederà ed aggiunge: «Se da parte ticinese si è deciso di andare avanti, è anche a causa della mancata determinazione della Giunta Maroni a contrastare il progetto», E l’assessore all’Ambiente, Claudia Maria Terzi, ripresa da Varese News, è ancora più lapidaria: «Credo che non sarà semplice far retrocedere le autorità elvetiche sull’ampliamento della discarica di Stabio, con annessa area di trattamento, al confine con il Comune lombardo di Cantello, ma confido di avere ampi margini di manovra su quella di Bizzarone». Più che altro perché dev’essere ancora realizzata. E chissà se avessero fatto questo ragionamento a fine anni ’90 cosa sarebbe successo. (Photocredit Varese News / Tio.ch / Ticinonews.ch / Laprovinciadivarese)

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