Le notti troppo calienti di Barcellona

02/09/2009 di Teresa Scherillo

Quello della prostituzione per strada è un problema che colpisce tutte le grandi metropoli, ma nell’ ex Barrio Chino della metropoli catalana, oggi invaso dai turisti, soprattutto italiani, si sta andando pure oltre.

«È una vergogna: le ragazze fanno di tutto fra le colonne e i camion della Prostitucion_Boqueria1merce». E’ la proprietaria di un negozio della Boqueria, il mercato più celebre di Barcellona e uno delle sue principali attrazioni turistiche lungo le Ramblas, e racconta la sua storia a El Pays. Cosi le colonne di quello che è stato premiato come il più bel mercato del mondo sono ora occupate durante la notte dalle baby prostitute africane impegnate con i loro clienti in disinibiti pubblici accoppiamenti. Venti euro per una prestazione en plein air in un luogo che di appartato non ha veramente niente. Le foto scattate da El Pais lo documentano, e mostrano appoggiati alle colonne clienti e ragazze di colore con slip, gonne e pantaloni abbassati colti in piena azione e in diverse posizioni.

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I COMMERCIANTI IN RIVOLTA – «È la mia disperazione», dice il presidente dei commercianti della zona, Manel Ripoll. Ogni mattina i negozianti devono ripulire la strada dai preservativi abbandonati dalle ‘chicas’ durante la notte». Una zona dove il transito di alimenti è continuo e le condizioni di igiene devono essere ottime, diventa così il rifugio notturno dei vagabondi e delle prostitute più degradate della città, che non possono nemmeno competere con quelle dei dintorni del Camp Nou, l’altro luogo classico della prostituzione a Barcellona. Oti Pérez ha uno dei pochissimi ristoranti che ci sono tra i portici, ma è obbligato a chiudere quando fa notte e ladri e prostitute si radunano nella zona. Eppure anni fa  nel quartiere c’erano dei bar con delle sale riservate, dove le prostitute di un tempo si intrattenevano con i clienti in una strana forma di convivenza con i residenti. Oggi non se ne vedono più di quelle vecchie lavoratrici per la calle de Robadors. Oggi è pieno di giovani immigrati che non solo si vendono per strada, ma rubano e arrivano a litigare per accaparrarsi i clienti. «E’ il loro corpo e possono decidere cosa farne – afferma Maria Casas, presidente dell’ associazione locale Taula del Raval, ma si deve fare una distinzione dentro questo diritto della persona con l’ inciviltà e la violenza».

C’ERA UNA VOLTA UN’ORDINANZA – La sordida e degradante immagine di queste giovani inginocchiate o piegate in avanti davanti ai loro clienti è la prova del fallimento dell’ordinanza approvata 4 anni fa dal comune di Barcellona per porre fine alla prostituzione per la strada. L’ordinanza, sempre in vigore, prevede multe da 120 a tremila euro per il sesso in strada. Ma la polizia non riesce a fermare le piccole prostitute di La Boqueria – controllate dalle mafie – che ogni notte catturano spregiudicatamente i clienti sulle Ramblas. La polizia si dichiara impotente davanti al fenomeno. «È come giocare al gatto e al topo» afferma un portavoce, spiegando che le giovani prostitute si spostano con i clienti dalla Boqueria ad un’altra zona poco illuminata dell’ex-Barrio Chino, ora El Raval, e poi ad un’altra ancora, se vedono arrivare i poliziotti. Inoltre, fanno notare i poliziotti, anche se l’ordinanza comunale vieta il sesso per strada, la prostituzione in Spagna non è un reato ed è quindi difficile perseguire le ragazze. La soluzione al problema ? Le case chiuse, indicano i residenti. Ci risiamo. Nel frattempo, ogni mattina, tocca lavare il suolo con acqua e candeggina, prima di sistemarci le merci.

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