“Le prugne non sono lassative”
14/12/2011 di Claudia Santini
LA Ue vieta ai produttori di vantare effetti del frutto sul transito intestinale
Dopo aver deciso che non è possibile pubblicizzare l’acqua sostenendo che prevenga la disidratazione, l’Unione Europea si è nuovamente pronunciata: non è più possibile pubblicizzare gli effetti lassativi delle prugne, come riporta il Telegraph.
CONTRO OGNI CREDENZA POPOLARE – Sarà noto a tutti voi che le prugne, soprattutto secche, favoriscano il transito intestinale: non è solo un “rimedio della nonna”, ma una credenza ben radicata e sfruttata in caso di bisogno. A ribaltare qualsiasi convinzione radicata ci pensa l’European Food Safety Authority (EFSA). Secondo gli esperti convocati dall’Unione Europea, le prove di un legame tra le prugne secche e le funzionalità intestinali non sono sufficienti, nonostante tre studi sul consumo del frutto disidratato.
LA SFIDA – La “sentenza choc” ha causato polemiche: Graham Watson ha sfidato i commissari dell’UE ad un contest a base di prugne secche per verificare gli effetti lassativi. Graham, membro del Partito Democratico Liberale per per il Sud Ovest dell’Inghilterra e Gibilterra, ha sollevato la questione a Strasburgo dopo che la commissione europea si è rifiutata di riconoscere il potere lassativo della frutta ad alto contenuto di fibre: “Il comitato consultivo della Commissione europea che si occupa di queste cose ha respinto il 95% delle domande riguardo alimenti a base vegetale, forse in molti casi con buona ragione, ma tra le richieste respinte vi è l’affermazione che le prugne secche abbiano un effetto lassativo”.
SOSTANZE – Watson continua: “Ho chiesto alla Commissione se sia soddisfatta dei criteri e della metodologia utilizzati per testare tali richieste, perché so che le prugne secche contengono due sostanze che hanno effetti lassativi: il sorbitolo e il dihydrophenylisatin. La maggior parte dei nostri elettori non hanno bisogno di una prova scientifica. Ho comunque invitato il commissario responsabile per la salute e la politica dei consumatori, John Dalli, ad una sfida: mangiarle e verificare di persona”. Il panel ha comunque concluso che non ci siano prove sufficienti che le prugne smuovano l’intestino e gli studi condotti non restituiscono risultati eclatanti.