Nuova legge elettorale, una nuova porcata con un Parlamento di nominati

01/06/2017 di Andrea Mollica

Legge elettorale, il testo dell’emendamento che trasforma il cosiddetto Rosatellum in un proporzionale è stato depositato in commissione Affari costituzionali. Si tratta di un gran ritorno alle liste bloccate e a un Parlamento di nominati, che davvero ha poco a che fare col cosiddetto sistema tedesco. In Germania gli elettori scelgono con il loro voto almeno la metà dei parlamentari eletti nei collegi. In Italia, sfruttando un oggettivo ostacolo come il numero  di deputati e senatori fissato dalla Costituzione, i partiti si son disegnati un meccanismo per controllare il più possibile i futuri parlamentari. La nuova legge elettorale è un sistema proporzionale, con soglia dello sbarramento del 5%, e metodo dei quozienti interi e resti più alti per la ripartizione dei seggi. L’Italia, con l’eccezione di Trentino Alto-Adige e Val d’Aosta, è suddivisa in 27 circoscrizioni  e in 303 collegi uninominali alla Camera dei Deputati. Al Senato della Repubblica le circoscrizioni sono 20 come le Regioni, e i collegi uninominali sono 150.  Oltre ai candidati per i collegi uninominali,  ci saranno anche liste bloccate circoscrizionali, con un minimo di 3 e un massimo di 6 candidati.

COME FUNZIONA LA NUOVA LEGGE ELETTORALE

L’elettore avrà una singola scheda: potrà contrassegnare la lista col simbolo di partito, oppure il candidato nel collegio uninominale, ma ai fini del conteggio dei voti non ci sarà differenza tra queste due indicazioni. Un partito conquista seggi solo se supera la soglia di sbarramento del 5% a livello nazionale, che sono assegnati attraverso un ordine particolare. Gli eletti sicuri sono i candidati che superano il 50% nei collegi uninominali, altrimenti sono eletti i capolista bloccati, i candidati vincitori nei collegi uninominali, e se questi mancano si torna ai candidati delle liste circoscrizionale, in ordine di presentazione. Essendo un sistema proporzionale con un numero fisso di parlamentari, un eventuale vincitore di un collegio uninominale potrebbe non essere eletto se all’interno della sua circoscrizione il suo partito avrà un numero insufficiente di seggi. Esempio: il partito X ha dieci vincitori nei collegi di una circoscrizione dove ha ottenuto 8 seggi, tutti al di sotto del 50%. Sono eletti il capolista della lista bloccata circoscrizionale, e i primi sette arrivati in ordine della percentuale raccolta. Ci sono due chicche che evidenziano il ferreo controllo dei partiti nella selezione degli eletti.

NUOVA LEGGE ELETTORALE, COME SONO ELETTI I PARLAMENTARI

Un candidato che supera il 50% in un collegio uninominale che fa parte di una lista che non supera il 5% non è eletto in Parlamento. Inoltre, un candidato si può presentare in tre diverse circoscrizioni, ma non in più collegi, così da aumentare le chance di elezione certa.  Il sistema appare disegnato su misura in particolare per PD e Forza Italia. Il PD punta a eleggere gran parte dei candidati nei collegi dove arriverà primo, praticamente tutti quelli dell’Italia centrale. Forza Italia avrà invece una delegazione parlamentare quasi esclusivamente eletta nelle liste bloccate. La percentuale di parlamentari «nominati» sarà altissima, specie se nei collegi arriverà primo chi poi non ottiene seggi. Una ipotesi improbabile, ma non impossibile, che rappresenta una fortissima contraddizione sopratutto per il Movimento 5 Stelle. Il M5S ha sempre criticato le leggi elettorali, come il Porcellum o l’Italicum, in cui tutti o buona parte dei parlamentari erano eletti più grazie alle indicazioni dei partiti che al voto degli elettori. A parte probabilmente nel Sud, la maggior parte degli eletti pentastellati nelle altre zone d’Italia sarà eletta parlamentare su liste bloccate. Foto copertina: legge-elettorale-come-funziona

Share this article